Recensione di Tutto È Possibile, quarto episodio di Star Trek: Discovery 4
Abbiamo visto il quarto episodio della quarta stagione di Star Trek: Discovery intitolato “Tutto È Possibile“ (All Is Possible), reso disponibile sulla nuova piattaforma streaming Pluto TV alle ore 21,00 di venerdi 10 Dicembre, in replica sempre alla stessa ora nei due giorni successivi. Questa la recensione.
REGIA E SCENEGGIATURA
Tutto È Possibile, diretto da John Ottman su una sceneggiatura scritta a quattro mani da Alan McElroy e Eric J. Robbins, è un episodio molto più riflessivo ed intimo rispetto ai precedenti, la cui narrazione è organizzata in diverse sottotrame, tanto distinte tra loro da non avere quasi punti di contatto. Inoltre notiamo un’ulteriore poca considerazione, iniziata già dal precedente episodio, di quello che dovrebbe essere il “trait d’union” dell’intera stagione, ovvero la devastante “Anomalia Gravitazionale” capace di distruggere interi pianeti.
Una delle linee narrative si concentra sul personaggio di Tilly, la quale sembra aver trovato una dimensione a Lei più consona, ovvero l’istruttrice dei cadetti capace di gestire efficacemente anche le situazioni più estreme. Che sia un preludio allo spin off basato sulla Starfleet Academy, di cui si parlò già agli inizi del 2019 e che ora Alex Kurtzman ha nuovamente riportato in auge? Altra parte sostanziale di Tutto È Possibile è quella affidata a Michael Burnham e al suo fido amico Sig. Saru, inviati su Ni’Var per una delicata missione politico/diplomatica, momento questo che ci riporta alla mente atmosfere vissute sia in TOS che in DS9, i cui dialoghi scritti con particolare cura e ben strutturati sono la parte più importante.
CAST E PERSONAGGI
In questo episodio segnaliamo il ritorno di Kovich, interpretato da David Cronenberg, purtroppo per il momento privato da quell’alone di mistero che, nella scorsa stagione, aleggiava intorno al personaggio e che tanto era piaciuto al fandom. Buona la prestazione di Wilson Cruz, sicuramente meglio nei panni del “consigliere di bordo” che in quelli del Dott. Hug Culber. Intensa, come sempre, la caratterizzazione che David Ajala riesce a dare al suo Cleveland “Book” Booker. Inutile, inoltre, dover sottolineare ancora una volta la grandezza di Doug Jones nei panni del Sig. Saru.
CONCLUSIONE
Tutto È Possibile è sicuramente un episodio nel complesso abbastanza solido e scritto con estrema cura, in cui i personaggi sui quali sono basate le diverse sottotrame vengono efficacemente focalizzati, anche se la scelta produttiva di non voler dare la dovuta importanza alla trama orizzontale, dando maggior risalto alle forse troppe sottotrame, non ci fa ben sperare in una conclusione adeguatamente confezionata, avendo il timore per quella che potrebbe essere una frettolosa e raffazzonata spiegazione della complessa e misteriosa “Anomalia Gravitazionale”.
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