Upload - Serie tv - Recensione

Recensione Upload, la serie sci-fi con Robbie Amell

Su Amazon Prime Video è stata da poco rilasciata la nuova e inquietante serie sci-fi Upload. Questa la nostra recensione.

Il protagonista della serie è interpretato da Robbie Amell, il Fred di Scooby Doo, con lui nel cast anche Andy Allo ed Allegra Edwards. La serie è stata creata e sceneggiata da Greg Daniels.

In un prossimo futuro si potrà sconfiggere la morte. Grazie ad un processo chiamato “Upload” sarà possibile, in punto di morte, decidere di caricare la propria coscienza ed i propri ricordi all’interno di un universo virtuale, in cui i defunti potranno rivivere sotto forma di avatar e perseverare nella propria esistenza. In questo universo “ultraterreno” esiste anche la possibilità di interagire con parenti ed amici tramite una sorta di realtà aumentata, la più esclusiva è Lakeview. Naturalmente tutto questo ha un costo che debbono sostenere i vivi per non dare l’estremo saluto ai propri cari. Nathan Brown (Robbie Amell) è un programmatore fidanzato con Ingrid (Allegra Edwards). Disgraziatamente Nathan si troverà ospite di Lakeview dopo un incidente automobilistico. Ad accoglierlo troverà Nora (Andy Allo) un’operatrice della Horizen che ha come compito quello di supportare le coscienze virtuali dei defunti durante il loro soggiorno.

Commento. Scritta da Greg Daniels, lo stesso sceneggiatore della fortunatissima sit-com The Office, la serie è ben studiata ed affronta con una certa sorta di realismo questa ipotetica situazione in cui si può scegliere di non morire, o meglio entrare in una sorta di Matrix per trapassati.

Upload cela all’interno della sua struttura da commedia sci-fi una importante denuncia della società con i suoi usi ed abusi della moderna tecnologia. Tutto ruota intorno alle informazioni che i big data rappresentano per le grandi aziende. Ogni nostro click permette di profilare il cibernauta, affinché gli vengano proposti beni e servizi mirati in base alle sue preferenze politiche, sessuali, alimentari e così via.

In Upload questa forsennata ricerca dei dati analitici del consumatore viene ancora di più esasperata e portata ad un livello superiore, quello dell’eternità. Nella finzione i grandi marchi si sono uniti dando vita a colossi dalla conoscenza infinita delle caratteristiche di ogni singolo individuo, fornendo così sponsorizzazioni ad hoc da proporre ai defunti che per poter continuare a sopravvivere si debbono sorbire innumerevoli pubblicità nella quotidianità più spicciola, come ad esempio il rilassarsi sul letto.

La serie, girando intorno a questa ampia denuncia, riesce a creare una struttura narrativa divertente e piena di ritmo, con un enigma che ruota intorno alla dipartita del protagonista.

L’interazione che possono vivere i protagonisti fra vita reale e visite al mondo virtuale dei defunti rende le vicende divertenti e facilmente fruibili. La crisi vissute dalle coscienze informatiche e la speranza di poter prima o poi invertire il processo, grazie ad un’ipotetica operazione di download danno spazio ad ulteriori sviluppi di trama nel prossimo futuro.

Gli attori, poco noti se si esclude Robbie Amell che abbiamo potuto apprezzare anche in The Flash e The Tomorrow People, sono comunque validi e sembrano ben calati nei ruoli, soprattutto Andy Allo. Buono anche il lavoro dei registi. Oltre a Greg Daniels, si siedono dietro la macchina da presa, fra gli altri, David Rogers (già regista di The Office) e Daina Reid (The Outsider).

Valida da un punto di vista tecnologico, pur se legato ad un universo di pura fantascienza, Upload sembra riscuotere – in queste ore – il favore del pubblico.

La serie consta di 10 episodi della durata media di trenta minuti, una seconda stagione non è ancora stata ufficializzata, ma se il trend di visualizzazioni si mantiene stabile dovrebbe prendere vita il prossimo anno.

Classificazione: 3.5 su 5.

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