Abbiamo atteso con ansia la sua comparsa sul grande schermo e finalmente Wonder Woman, l’eroina amazzone incarnata da Gal Gadot arriva nelle nostre sale dal 1 giugno per conquistare il suo posto nei cuori dei fan dei cinecomic.
S’inizia a conoscere la coraggiosa eroina dalle sue origini, quando era ancora una principessa con la smania di volersi addestrare all’arte del combattimento, allenata dal generale Antiope (Robin Wright) e ignara del suo destino volutamente nascosto dalla sua genitrice, la regina Ippolita (Connie Nielsen). La piccola Diana cresce e si allena col mito delle guerriere amazzoni create dal più potente dei Dei, Zeus, affinché la corazzata femminile metti a freno l’intento del figlio Ares di influenzare con la sua malvagità gli uomini, esseri apparentemente buoni creati da lui per abitare la Terra. Dopo una rovinosa battaglia il Re degli Dei decide di proteggere l’esercito giunonico isolandole in un’isola paradisiaca, Themyscica, dove nessuno sarebbe stato in grado di trovarle e darle così il tempo di prepararsi alla guerra più pericolosa di tutte, e completare così la missioni per cui le ha create.
Lo scudo protettivo però non regge più e sull’isola giunge un pilota americano Steve Trevor (Chris Pine) e con lui l’esercito nemico tedesco che lo sta inseguendo, le amazzoni scendono in campo armate di arco, frecce, spade e scudi ma poco possono fare contro le armi dei soldati, pur battendosi valorosamente, le vittime sono numerose, tra cui il valoroso generale Antiope. Questo scontro accende in Diana (Gal Gadot) un ardente fuoco e la voglia di reagire, portando così a termine la missione per cui sono state create, decide così di partire per salvare il mondo credendo che dietro la guerra in corso ci sia la mano di Ares.
L’arrivo nella fumosa Londra di inizio ‘900 appare al quanto bizzarro, non é facile per la bella guerriera immergersi nelle vesti delle donne inglesi, tra busti trattieni pancia e gonne che non facilitano i movimenti in battaglia, ma con poche abili mosse le prime difficoltà vengono superate e ben presto si farà apprezzare anche dal gruppo con cui il soldato americano si accompagnerà per la missione al fronte.
La regista Patty Jenkins ci regala un omaggio all’eroina più umana che sia esistita, una figura forte con un cuore coraggioso che non si tira indietro difronte al pericolo accompagnandola in questa avventura di valorosi compagni come Steve Trevor, Sameer (Said TAghmaoui), Charlie (Ewen Bremner) e il Capo (Eugene Brave Rock) che pur facendo risaltare le qualità della super eroina dimostrano a loro volta di aver doti umane e profonde e di non temere l’incontro col pericolo.
Diana Prince dimostra di avere una sua identità precisa, legandosi alle sue origini cartacee descritte dalla penna di William Moulton Marston, percorrendo una sua strada formativa ben definita in cui imparerà a conoscere meglio anche se stessa e le sue capacità.
Allan Heinsberg (coadiuvato da Zack Snyder e Jason Fuchs) elabora una storia elementare, che segue tutte le caratteristiche di una narrazione di formazione dove l’eroina viene chiamata all’azione e parte nel suo viaggio guidata dal suo unico obiettivo: salvare il mondo e liberarlo dal nemico da combattere e distruggere. Il tutto viene condito da scene d’azione che catturano l’attenzione del pubblico con rallenty e accelerazioni ben studiate per enfatizzare le mosse acrobatiche e bellicose. Le Divinità scendono sulla Terra per l’ennesima faida tra Bene e Male ma non é l’unica battaglia in corso, si dovrà arrivare quasi ad un punto di non ritorno per comprendere a fondo qual é la vera battaglia da combattere per salvare gli uomini da loro stessi.
Il nostro parere: 7
Nel corso della visione si ha la perenne sensazione che non si é voluto esagerare nel non scadere nel trash puro facendo perdere ogni qualità all’eroismo umano custodito nel cuore di Diana Prince, che non viene mai chiamata “Wonder Woman”.
L’interpretazione di Gal Gadot regala all’eroina una bellezza e fisicità che non offuscano l’intelligenza e il coraggio della guerriera, e che talvolta diventano protagonisti di dialoghi ironici con l’assistente Etta Candy (Lucy Davis) e gli altri coprotagonisti regalando una sottile leggerezza in mezzo all’orrore dei fatti.
La mano di Patty Jenkins si avverte nel dar maggior risalto ai sentimenti dell’eroina preferendo una maggior sottolineatura della sua emotività piuttosto delle scene di battaglia che sono ben dosate nell’arco delle scene, mentre ci sembra che l’incursione di Snyder sia ben evidenziata nella pretenziosità moralista durante lo scontro incendiario con Ares. Questa Wonder Woman si dimostra un manifesto femminista al pari delle eroine disneyane, diventate dei cardini per tante bambine nel corso della loro crescita che, sicuramente vedranno nella coraggiosa Diana Price un’icona di forza e dall’animo puro.
“Wonder Woman” di Patty Jenkins uscirà in anteprima mondiale nelle sale italiane dal 1 giugno, distribuito da Warner Bros.
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