Riapertura dei cinema: l’ANEC risponde al CTS
Qualche giorno fa il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) aveva espresso il proprio consenso per la riapertura dei cinema e dei teatri a partire dal 27 marzo. Oggi, però, l’ANEC ha avuto modo di poter dire la propria tramite un comunicato.
Nel comunicato si legge quanto segue:
“Dopo mesi di lunga attesa, finalmente le sale cinematografiche tornano al centro dell’azione di governo con i primi passi che accompagneranno la ripartenza del comparto – dichiara l’ANEC, associazione nazionale esercenti cinema – Il ministro della Cultura On. Dario Franceschini ha veicolato sul tavolo del governo e promosso al Comitato Tecnico Scientifico la necessità di far ripartire i luoghi della cultura, forti della presa d’atto che i protocolli già definiti mesi or sono individuano le sale cinematografiche come sicure. La data del 27 marzo non può però essere considerata la ripartenza del settore, ma il primo passo del suo percorso. Le attuali condizioni epidemiologiche impongono agli esercenti misure restrittive tali da non consentire al mercato di ripartire in maniera strutturata.
Anec, unitamente all’intero comparto dell’esercizio cinematografico e i partner della distribuzione, ha presentato al Ministero un protocollo, partendo da quello con cui ha lavorato ad ottobre, con il rafforzamento di alcune misure, ma non uno stravolgimento. Si rileva, invece, che dall’analisi del Comitato Tecnico Scientifico si porrebbero condizioni estremamente restrittive che non consentiranno l’uscita di nuovi film in sala inibendo la riapertura della maggior parte delle sale, costrette ad una insostenibilità economica dell’attività.
Fondamentali le dichiarazioni del ministro di questa mattina, per le quali lo ringraziamo, in cui emerge appieno la conoscenza delle dinamiche del settore cinematografico, sottolineando come si sia voluto intraprendere un percorso simbolico ma doveroso con la data del 27 marzo, e si ribadiscono gli aiuti al comparto per il periodo di chiusura e un sostegno per accompagnare le imprese fuori dall’emergenza.“
La soluzione per la riapertura delle sale non sarà perciò semplice e si dovrà far fronte comune per delineare delle linee guida che possano giovare sia al pubblico sia agli esercenti.
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