Da Giugno è disponibile su Netflix la seconda stagione di Riverdale, la serie teen-drama creata da Roberto Aguirre-Sacasa, e basata sui personaggi degli Archie Comics. Questa è la nostra recensione.

Archie, Betty, Veronica e Jughead si ritrovano ad affrontare nuovi ostacoli che minano la tranquillità della piccola città di Riverdale. Lo scontro a fuoco al Pop’s con cui si è conclusa la prima stagione, la rivalità sempre più accesa tra Northside e Southside, il ritorno dal carcere dell’oscuro e pericoloso Hiram Lodge  e tante altre nuove vicende metteranno a dura prova i quattro giovani aspiranti investigatori.

Il Commento

Le atmosfere cupe e dark di Riverdale 2 sono le stesse della prima stagione, con la nebbia e il freddo che accompagna le vicende dei giovani protagonisti. Sarà solo questa caratteristica ad essere stata mantenuta nei nuovi episodi? Purtroppo NO!

Riverdale si riconferma una serie televisiva senza particolari qualità che la possano rendere un unicum rispetto al vasto panorama delle teen series. Il cambio di passo auspicato dopo la prima stagione non è avvenuto, e siamo quindi costretti a bocciare ancora il prodotto.

Nei 22 episodi che compongono la seconda stagione succede di tutto e di più… forse anche troppo. Infatti la narrazione si compone di intrecci e short stories che si aprono e si chiudono nel giro dei 40 minuti che compongono i singoli episodi, risultando quindi troppo frettolosa e quasi superficiale.

Tuttavia, in questo commento tutt’altro che positivo possiamo dare una valutazione positiva all’interpretazione dei protagonisti (KJ Apa, Lili Reinhart, Camilla Mendes e Cole Sprouse) i quali, nel turbinio di eventi e passioni, riescono comunque a incuriosirci, catturando la nostra attenzione per le buone doti recitative mostrate.

Netflix e Amazon Prime Video distribuiranno l’intera terza stagione prossimamente, nel frattempo i primi episodi sono andati in onda da marzo scorso su Premium Stories. Vi rimandiamo alla recensione della terza stagione nei prossimi mesi. Stay tuned.