Ad inaugurare la seconda giornata della Festa del Cinema di Roma arrivano i fratelli Paolo e Vittorio Taviani con Una questione privata, adattamento dell’omonima opera di Beppe Fenoglio.
I fratelli Taviani ci trasportano negli anni della Resistenza italiana, anni in cui partigiani e fascisti si fronteggiavano in ogni angolo, lasciando al loro passaggio distruzione e morte. Questo cruento scenario sembra apparente rimanere fuori dalle porte della villa di Fulvia (Valentina Bellè) dove con Giorgio (Lorenzo Richelmy) e Milton (Luca Marinelli) si balla sulle note di “Over the rainbow”, con la speranza che il loro legame rimanga invariato.
La guerra chiama, Giorgio e Milton si uniscono ai partigiani mentre Fulvia fa ritorno dalla sua famiglia. Eppure il ricordo di quelle serate e, in particolar modo della ragazza, rimangono indelebili nella mente di Milton, i cui pensieri iniziano a lottare con se stessi rimuginando sulle parole utilizzate dalla custode della villa (Anna Ferruzzo). Qualcosa non gli torna e ha bisogno di Giorgio per far pace nello scontro che gli é nato, ma l’amico é stato catturato dai fascisti, necessita di uno scarafaggio nero per poterlo salvare e ottenere le risposte che cerca.
L’impazzimento d’amore di cui é vittima Milton ci ricorda sicuramente quello di Orlando, che come tale viaggia mosso da un cruento sentimento su cui fanno sfondo i pensieri maligni che alimentano sentimenti contraddittori (la fratellanza, la gelosia, l’amore). A Luca Marinelli il compito non semplice di interpretare Milton, combattuto dal sentimento che prova per Fulvia e che non ha mai espresso se non attraverso un rapporto epistolare e la fiamma cruenta che gli si accende quando scopre che sul suo percorso lo abbia potuto superare l’amico. L’amore e la gelosia sono dei sentimenti pericolosi, ti caricano di forze che sottovalutavi di possedere e ti fanno compiere gesti irresponsabili -come attraversare cambi di battaglia pur di ottenere risposte – e con forza Marinelli prova a mostrarceli tutti, attraverso un magnetismo che ci incolla allo schemo.
Nel dare un giudizio su quest’ultimo lavoro dei fratelli Taviani ci si ritrova combattuti tra la maestria tecnica a cui ci hanno abituato i registi nel corso delle loro opere e la recitazioni – a tratti da fiction – del giovane cast. Probabilmente chi vi scrive é influenzata dalla visione delle fiction Rai di alcuni interpreti del cast sono protagonisti (Valentina Bellè é attualmente in onda con “Sirene”, su rai1) e questo non facilita nel giudizio.
Una recitazione molto approssimativa e blanda mina all’impianto narrativo idealizzato dai registi, che crolla e ridicolizza l’intero impianto verboso (probabilmente eccessivo) della sceneggiatura, penalizzato ulteriormente da effetti speciali posticci.
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