Roma Web Fest 2016 – Quale sarà il futuro della narrazione seriale?
La seconda giornata del Roma Web Fest é iniziata con l’interrogativo ossessivo che aleggia da anni in Italia: qual é il futuro della narrazione seriale italiana?
L’incontro organizzato da Fabrique du Cinema ha provato in parte a rispondere a questo quesito, si sono confrontati sceneggiatori come Stefano Sardo (Gomorra-la serie, 1992), Paola Mammini (Perfetti Sconosciuti, Tutta colpa di Freud), Francesco De Mola (Il commissario Montalbano, Nel nome del male) ed i produttori Ludovico Bessegato (Una Grande Famiglia, Kubrick-una storia porno, Le Cose Brutte) e Valeria Licurgo (L’Oriana, Le conseguenze dell’amore).
In Italia si é ancora fin troppo legati ad una scrittura manovrata dal rete sul quale il prodotto verrà trasmesso e da un stile di scrittura semplicistico influenzato da fiction come “Un medico in famiglia” e “Don Matteo” che continuano a riscuotere un ottimo successo di pubblico ma, grazie alle ultime produzioni targate Sky Italia il registro narrativo sembra finalmente cambiare direzione.
Dopo l’esperimento della webserie “Lost in Google” firmata da The Jackall in cui la storia veniva modificata a seconda degli interventi dei commentatori, il regista Riccardo Milanesi (L’altra) tenta la medesima strada con la sua nuova web serie “Excape Martina”.
Alle 15 é iniziata la diretta video sulla pagina facebook della webserie dove gli spettatori in sala e chi si trovava collegato alla pagina ha potuto interagire con la protagonista Martina che si é risvegliata stordita all’interno di una stanza bunker in cui era stata rinchiusa senza conoscerne il motivo. Compito dello spettatore era aiutarla nella fuga, attraverso qualsiasi indizio visibile sullo schermo, il tutto doveva essere fatto entro 16 minuti altrimenti la povera ragazza sarebbe rimasta intrappolata. La narrazione ha preso corpo grazie ai diversi commenti che azionavano le azioni della ragazza, rendendo il pubblico attore stesso della narrazione e fondamentale per il suo proseguimento.
Il Roma Web Fest dimostra da sempre grande attenzione nei confronti dei cambiamenti della comunicazione, e attraverso l’incontro con PosteItaliane ha mostrato la crescita innovativa dell’azienda, attenta nell’aggiornarsi e nel rimodernarsi con l’avvento del digitale. Paolo Iammatteo dopo aver illustrato come PosteItaliane nel corso degli anni abbia dimostrato di non perder tempo e di aiutare i propri clienti nelle più semplici operazioni di pagamenti online ha illustrato il nuovo grande progetto dell’azienda: una web serie in cui sono stati coinvolti nella realizzazione alcuni talenti tra i più “anziani” all’interno della panoramica webseriale (The Pills, La Buoncostume, Licaoni, Zerovideo). Ognuno di loro ha scritto un episodio con protagonista la giornalista Selvaggia Lucarelli che si é dimostrata molto sorpresa dell’offerta ricevuta, eppure proprio per il suo carattere “da rompiscatole” ha convinto l’azienda nell’ingaggiarla.
Nell’arco di questa seconda giornata siamo riusciti anche a vedere qualche filmato per la sezione Fashion, siamo riusciti ad assistere a due proiezioni speciali di documentari che raccontano la moda e le sue personalità sotto un punto di vista molto particolare.
La regista Chiara Battistini segue le fasi di lavorazione della collezione autunno/inverno Trussardi con Gaia Trussardi che sembra un vulcano di idee, ma la cosa che ci preme sottolineare é quanto sembra averle chiare sin da subito. “Acoustic Portraits” é frutto di una stretta collaborazione tra moda, arte e musica, perchè come sottolinea la stilista “la moda é una sfaccettature delle emozioni”. La Trussardi sceglie un gruppo di musicisti a cui farà arrangiare dei pezzi del panorama rock, destrutturandoli quasi completamente, e li farà esibire tra i quadri della Pinacoteca di Brera dove sfila nel frattempo la collezione.
Il documentario su Anna Fendi invece rappresenta una visione molto classica della stilista che ha ereditato la casa di moda dai genitori e grazie alle sorelle l’ha tenuta in piedi, perché come gli hanno sempre suggerito loro 5 dovevano essere come le dita di una mano, ognuna funzionale all’altra. Chiara Noce ci mostra gli ambienti di Villa Letizia dove la stilista, voce narrante, vive da più di 40 anni fino a giungere al 2011 quando riceve il prestigioso premio IWF Hall of Fame, é la prima donna italiana a ricevere un premio di tale portata.
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