[RomaFF11] La recensione di Denial – La verità negata, di Mick Jackson
Dalla storia gli uomini dovrebbero imparare e non impuntarsi per negare gli evidentissimi fatti, il regista Mick Jackson racconta in “Denial – La verità negata” ciò che successe negli anni ’90 quando lo storico inglese David Irving continuò a negare l’esistenza dell’Olocausto, e citò per diffamazione la Penguin Book e la professoressa Deborah Lipstadt.
Mick Jackson racconta una storia vergognosa che avvenne all’interno dell’aula della Corte Suprema di Londra, dove secondo la legislazione britannica l’imputato deve mostrare le prove davanti al giudice per screditare l’accusa ricevuta. Deborah Lipstadt (Rachel Weisz) supportata dall’avvocato Anthony Julius (Andrew Scott) inizia a preparare la sua difesa con metrica precisione da parte del team legale nato appositamente per il suo caso, e per aiutare la preparazione dell’arringa a cura di Richard Rampton (Tom Wilkinson).
Il processo metterà a dura prova Deborah, costretta a rimanere in assoluto silenzio durante il processo senza poter dar voce alla sua rabbia per esser stata infangata da un uomo perversamente bugiardo, senza scrupoli. Inerme é costretta ad assistere alla sua difesa per preservare anche gli stessi sopravvissuti a tale genocidio che venne messo in discussione da Irving. Non ha mai negato quanto scritto sul suo libro, non ha mai voluto ritrattare le parole utilizzate per definire David Irving (Timothy Spall), ha lasciato che l’avvocato Rampton dicesse la verità su quell’uomo razzista e falsificatore storico.
La sceneggiatura di David Hare appare ben equilibrata nella ricostruzione storica della diatriba legale senza ostentare un estenuante morbosità per il delicato argomento. Basti pensare che tutti i dialoghi nelle scene in aula sono stati presi fedelmente dagli atti processuali, conferendo loro un livello realistico quasi documentaristico.
Timothy Spall conferisce un carisma imponente al ferreo David Irving, eclissando la vittima Rachel Weisz che se ne esce con un interpretazione leggermente sotto tono.
In “Denial” la vera protagonista diventa la parola, quella continuamente negata a Deborah Lipstadt, ma allo stesso tempo che una proprietà tale da essere utilizzata come spada durante il duello in tribunale sia da Irving che da Rampton, abile dosatore e ricercatore della giusta parola.
Il nostro parere: 7-
Non é sempre facile trasportare le storie vere sul grande schermo senza oltrepassare il lato documentaristico della narrazione, Mick Jackson prova a rimanere oggetto per quel che si riesce ad essere davanti ad un evento che non avrebbe mai dovuto verificarsi.
“Denial – La verità negata” di Mick Jackson uscirà nelle sale italiane dal 17 novembre, distribuito da Cinema.
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