Il cinema si é sempre nutrito di storie vere, e in questa undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma vi sono state presentate diverse opere ispirate a storie realmente accadute, come quella portata sul grande schermo dal regista Garth Davis in “Lion”.
Garth Davis racconta l’incredibile viaggio che Saroo Brierley ha dovuto affrontare per poter ritrovare la sua casa in India e riabbracciare la sua famiglia biologica, dopo esser stato adottato da una famiglia australiana. Una storia vera che Saroo aveva già raccontato nel suo romanzo “La lunga strada per tornare a casa” da cui il film è tratto.
Negli anni 80 Saroo (Sunny Pawar) é un vispo bambino indiano che vive in un piccolo villaggio con la sua famiglia, una notte accompagna suo fratello maggiore a lavoro ma si addormenta e nel ricercarlo sale su un treno sbagliato, finirà a Calcutta distante più di 16mila kilometri da casa. Completamente solo, cercherà di tornare a casa ma finito in orfanotrofio viene dato in adozione ad una famiglia della Tasmania.
Sue (Nicole Kidman) e John (David Wenham) accolgono a braccia aperte il bimbo indiano, riempiendolo di amore ed attenzione nella loro casa australiana, sono orgogliosi dei progressi che man mano il ragazzo fa crescendo.
Saroo (Dev Patel), ormai grande si trasferisce a Melbourne per seguire un corso di gestione alberghiera e durante una cena con alcuni amici di origine indiana inizia ad avere svariati flash sulla sua infanzia e sui suoi familiari di cui non aveva più notizie. Spronato dalla fidanzata Lucy (Rooney Mara) inizia a far tacere i fantasmi del passato provando a ricercare tramite Google Earth il suo vecchio villaggio ripercorrendo il lungo viaggio che fece da piccolo.
Quello che colpisce in particolar modo di questa storia é come Saroo non abbia mai perso la speranza di ritrovare la sua famiglia biologica pur essendo totalmente riconoscente a quella adottiva, il suo viaggio dalla stazione di Burhanpur alla Tasmania é un percorso di crescita, denso di difficoltà.
Lo sceneggiatore Luke Davies elabora la storia di Saroo dall’infanzia, scegliendo una struttura narrativa più epica, così da far comprendere allo spettatore la sua vita in India con la sua famiglia e cosa abbia provato nel momento in cui si é trovato totalmente solo a Calcutta. Garth Davis ripercorre le strade in cui si è perso il bambino a 5 anni, e descrive in maniera silente il forte rapporto che Saroo aveva con suo fratello Guddu da cui non si distacca, e proprio questa forza dei legami familiari a rendere acceso e vivo il ricordo della sua famiglia biologica anche quando sembra aver ottenuto tutta la felicità che sognava.
Il nostro parere: 7
Un film molto emotivo e sincero, in cui non vi sono forzature melodrammatiche. Garth Davis si fa portavoce di una storia sincera e lo fa mantenendosi a distanza, facendo parlare la fragilità del giovane protagonista. “Lion” é un abbraccio affettivo che ci fa entrare in una realtà totalmente diversa dalla nostra, e lo fa con assoluta sensibilità e dedizione.
“Lion – La strada verso casa” di Garth Davis uscirà nelle sale italiane dal 22 dicembre, distribuito da Eagle Pictures.
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