Cosa é avvenuto nella testa di Edward Snowden quando ha deciso di passare da onorare e servire la propria Patria a vendere qualunque suo segreto, il regista Oliver Stone tenta di rispondere a questo interrogativo tracciando il ritratto di una delle figure più controverse del ventunesimo secolo, un uomo accusato della più grande violazione dei sistemi di sicurezza nella storia dei servizi segreti americani.
Il documentario “Citizenfour” della regista Laura Poitras – Premio Oscar come miglior documentario nel 2015- aveva già percorso l’incontro che la regista e i giornalisti Glenn Greenwald e Ewen MacAskill ebbero a Hong Kong con Edward Snowden che decise nel 2013 di metterci la faccia, Oliver Stone invece preferisce scavare nella mente del giovane informatico e di capire ripercorrendo il suo lavoro il motivo per il quale si é spinto oltre rivelando ciò che doveva rimanere segreto.
Edward Snowden (Joseph Gordon-Levitt) appartiene ad una famiglia che ha sempre servito il proprio Paese, e anche lui si arruola nell’esercito ma a causa di un incidente durante l’addestramento riceve un congedo forzato e inizia così a collaborare nei settori informatici prima della CIA ed in seguito della NSA (National Security Agency). Nel 2013 lascia il suo impiego ed incontra a Hong Kong la regista Laura Poitras (Melissa Leo), il giornalista investigativo Glenn Greenwald (Zachary Quinto) e il giornalista de The Guardian Ewen MacAskill (Tom Wilkinson) per rivelargli gli innumerevoli programmi di sorveglianza informatica realizzati dal governo degli Stati Uniti. Durante il suo lavoro ha man mano scoperto che ad essere osservati non erano solamente i terroristi e i sospettati tali, ma anche comuni cittadini di cui si aveva traccia di ogni loro comunicazione digitale, persino si aveva il controllo di alcune webcam dei personal computer.
Ormai disilluso nei confronti di un lavoro in cui credeva fortemente, inizia a raccogliere centinaia di documenti segreti per dimostrare la violazione dei diritti in atto. Data la situazione preferisce salvaguardare la fidanzata Lindsay Mills (Shailene Woodley) lasciandola, e questa decisione gli farà più male, Lindsay era una fotografa, aveva una visione diversa della vita e questo ha aiutato tantissimo Edward nel corso degli anni.
Per la prima volta il regista americano parla di un uomo “normale”, non un personaggio istrionico come ci ha abituato in passato, Edward é un ragazzo americano con la passione di aiutare il suo Paese che pensa come tanti altri americani che la guerra in Iraq sia giusta e decide così di dimostrarsi utile con qualsiasi mezzo. Col tempo si é sentito tradito dallo stesso Paese che stava servendo, ingannato dalla violazione di principi di libertà che erano alla base della fondazione degli Stati Uniti.
Una narrazione forte e ben elaborata da Oliver Stone e Kieran Fitzgerald che per realizzare la sceneggiatura oltre alla documentazione bibliografica hanno incontrato diverse volte Edward a Mosca, dove attualmente vive con un visto provvisorio, tanto da coinvolgerlo direttamente sullo schermo.
Il nostro parere: 6+
Una storia pungente che il regista americano utilizza per aprirci gli occhi su quello che stiamo vivendo, ma non mostra particolare incisività, complice una regia principalmente piatta con poche scene degne di suspense che risucchino l’attenzione dello spettatore.
“Snowden” di Oliver Stone sarà distribuito nelle sale italiane di Roma e Milano dal 24 novembre, mentre in tutta Italia sarà visibile dal 1 dicembre, da Bim Distribuzione.
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