RomaFF13 – Bene ma non benissimo, di Francesco Mandelli: un tutorial per sconfiggere i bulli
All’interno di Alice nella Città c’è una sezione molto interessante chiamata Panorama Italia che presenta opere prime di alcuni giovani promesse del nostro cinema. Oggi vi parliamo di “Bene ma non benissimo“ dell’ex nongiò di Mtv Italia Francesco Mandelli.
Candida (Francesca Giordano) é un’adolescente che deve lasciare il suo paesino in Sicilia per trasferirsi a Torino, dove il padre (Rosario Terranova) ha trovato lavoro. La ragazzina non é per nulla spaventata dalla nuova città, anzi é ben felice di trasferirsi nella città dove abita il suo mito Shade e di conoscere i suoi nuovi compagni di classe che tenta immediatamente di conoscere. Cerca di rompere il silenzio di Jacopo (Yan Shevchenko), totalmente isolato dai bulletti della classe a causa del suo particolare interesse per il mondo egizio.
Pur ambientandosi nella città della Mole, Candida avverte la nostalgia di casa e di sua madre (morta due anni prima, interpretata da Maria Di Biase) ma tornare anche solo per un giorno in Sicilia costerebbe troppo e per questo inizia a lavorare come dog-sitter.
Nel frattempo il suo legame con Jacopo si fa sempre più forte, e questo legame pur facendo piacere alla madre del ragazzo (Euridice Axen) non é ben visto dal padre imprenditore (Gioele Dix) che vede Candida come un’approfittatrice ed esteticamente non appropriata come amica del figlio. Eppure l’amicizia di Candida regala benefici al solitario Jacopo, messo da parte dai suoi compagni di scuola anche a causa degli atti di bullismo che subisce di continuo. Un giorno Candida decide di reagire, lei sa chi é e i bulli non le fanno paura.
Per fare questo significa che avete un grande dolore dentro.
In queste sfide non vince nessuno, io preferisco essere felice.
(Candida prova ad aprire gli occhi ai bulli)
“Bene ma non benissimo” é un’occasione mancata per trattare una tematica molto importante, quella del bullismo, una realtà che vivono i ragazzi d’oggi. La sceneggiatura scritta da Fabio Troiano, Vincenzo Terracino e Laura Sabatino sembra presentarsi quasi come una guida su come reagire a questi atti, ma lo fa stereotipando personaggi e situazioni, risultando estremamente poco credibile.
Richiamando il titolo, la prima prova regista di Mandelli potrebbe passare beatamente nel dimenticatoio, complice anche una sceneggiatura scritta con estrema superficialità. In effetti bene, ma non benissimo.
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