Samaritan: recensione del superheroes movie con Sylvester Stallone
Abbiamo visto Samaritan, il film diretto da Julius Avery con protagonista Sylvester Stallone, proposto da Prime Video dal 26 agosto. Questa è la recensione.
Cresciuti con poteri sovrumani ed una visione differente del mondo che li circonda, due gemelli (noti come Samaritan e Nemesis) finiscono per scontrarsi mortalmente in una sorta di battaglia finale tra bene e male. Anni dopo la loro scomparsa, però, un ragazzino si convince che “Samaritan” è sopravvissuto e che viva proprio accanto al suo appartamento. Nel frattempo, la città cade a pezzi, ed un piccolo criminale cerca di seguire le stesse orme del suo idolo “Nemesis”.
Realizzato come una sorta di visione alternativa al genere superheroes movie proposto dai colossi Marvel e DC, il nuovo film diretto da Julius Avery poggia la propria forza sulla presenza scenica di Sylvester Stallone, qui impegnato anche in veste di produttore, su un’ambientazione dal sapore quasi post-apocalittica e su un’immagine meno patinata degli eroi.
REGIA E SCENEGGIATURA
Partiamo col dire che l’idea di base è assolutamente interessante, ed in qualche modo anche la messa in scena non dispiace, ma nonostante ciò il risultato finale offerto al pubblico da Julius Avery non convince appieno. A nostro avviso Samaritan di fatto può essere considerato sotto molti punti di vista un’occasione sprecata, un film che avrebbe dovuto osare ed offrire al pubblico un prodotto innovativo, capace anche di affrontare temi spesso snobbati dalle “controparti sopra citate“.
Il film mostra supereroi che possono sanguinare, soffrire emotivamente e vivere una vita di miseria e colpe, un’immagine che di certo colpisce, ma che non viene approfondita nel modo giusto dallo stesso Avery, forse più attento a realizzare un film adatto a tutti, che a portare sullo schermo un vero prodotto di nicchia. Ma è evidente che le colpe di tale delusione non possono ricadere sul solo Avery vista la presenza di una sceneggiatura poco incisiva, quasi incapace di dare luce a personaggi nati per avere uno spessore caratteriale importante, ma trasformati in vere e proprie caricature.
CAST E DIREZIONE TECNICA
Ciò che funziona in Samaritan è senza dubbio il contesto in cui la storia vive i suoi momenti topici, ed è così che luci, colori e ambientazioni rendono il boccone meno amaro. Il lavoro svolto dal direttore della fotografia David Ungaro offre un tocco realistico grazie alle sue tonalità cupe, in linea con una scenografia ben curata che ricorda in qualche modo il futuro post-apocalittico di Mad Max. Gli effetti visivi non rubano mai la scena, e non cannibalizzano, seppur di qualità, quelle poche dinamiche narrative che funzionano.
Il cast vive di luci ed ombre. Sylvester Stallone sfoggia carisma e fisicità nonostante la poca caratterizzazione del suo personaggio. Il giovanissimo Javon ‘Wanna’ Walton si mostra capace di tenere sulle proprie spalle gran parte della narrazione, e questo nonostante la sua giovanissima età. Mentre non piace il cattivo interpretato da un Pilou Asbæk troppo impegnato ad emulare altri storici villain hollywoodiani.
CONCLUSIONE
Samaritan parte da un’idea interessante, ma delude per come regia e sceneggiatura firmato il risultato finale. Sylvester Stallone è ancora un signore attore nonostante l’età avanzata, ma ciononostante dovrebbe scegliere con più cura i suoi collaboratori a livello produttivo.
Il film è attualmente disponibile sul catalogo di Prime Video.
Samaritan
Regista: Julius Avery
Data di creazione: 2022-08-30 00:40
2.5
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