[Sci-fi World] La Recensione del settimo episodio di Star Trek: Discovery
Eccoci puntuali con la rubrica Sci-Fi World per proporvi la nostra recensione ufficiale del settimo episodio di Star Trek: Discovery, intitolato Toglie di senno fin anche i più saggi.
Incominciamo col dire che è dall’inizio della messa in onda del primo episodio di Star Trek: Discovery, se non già dai primi trailer trasmessi, che leggiamo o ascoltiamo commenti del tipo: “Non è Star Trek…” oppure: “Si è Star Trek….”, insomma, come già la produzione ci aveva anticipato, avevamo capito che questa nuova serie, prequel della fantastica e mai dimenticata TOS, avrebbe creato forti discussioni tra i numerosissimi fan.
In effetti è netta la differenza con le passate serie. Ambienti più cupi, tendenzialmente dark e l’andamento non episodico, non è quello a cui eravamo abituati, anche se già nel quinto episodio intitolato Scegli il Tuo Dolore ed in parte anche nel sesto intitolato Lethe, gli aspetti che dovrebbero caratterizzare un’opera targata Star Trek, secondo il volere del Suo Creatore Gene Roddenberry, sono affiorati più chiaramente.
Ma è con il capitolo di oggi, ottimista, ben articolato e magistralmente scritto, che possiamo dire che questo rinnovato franchise ha iniziato a colpire nel segno, aprendo, forse, un varco anche nei cuori dei trekker più oltranzisti e radicali.
Ci troviamo di fronte ad una trama che per molti aspetti riporta alla mente “Circolo Chiuso”, l’episodio n° 18 della quinta stagione di TNG. Una escamotage narrativa, quella utilizzata dagli autori, che più volte abbiamo riscontrato in film o serie TV di fantascienza, un “loop” che ha comunque dato modo a Burnham di approfondire i rapporti e conoscere meglio alcuni dei suoi compagni di viaggio, cosa che altrimenti non avrebbe avuto modo di fare.
Ed è proprio attraverso forti legami e solide cooperazioni che possiamo superare le più grosse insidie “…. Ah quanto ci è cara questa metafora ….……..”.
In conclusione, Toglie di senno fin anche i più saggi è un vero e proprio episodio di grande fantascienza, ma una fantascienza non fine a se stessa, proprio come piace a noi Trekker e, ricordo, ci troviamo solo quasi al “giro di boa”. Quali altre sorprese e quali grandi misteri possiamo aspettarci ancora da Star Trek: Discovery?
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