born to be blue critica

[Seeyousound 2017] La recensione di Born to be blue, il nuovo film con Ethan Hawke

Durante l’ultima edizione del Seeyousound Festival, abbiamo potuto vedere, in anteprima italiana, il film Born to be blue, diretto da Robert Budreau, con Ethan Hawke e Carmen Ejogo e in anteprima italiana.

Un frammento della vita del jazzista Chet Baker, quello più importante. Il ritorno sulle scene dopo un’assenza prolungata. Una fase critica, creativa, tormentata. Un Ethan Hawke sopra le righe, supportato da un cast ben diretto da Budreau. Un racconto intimo e lirico, come il jazz suonato da Baker.

Chet Baker, dopo aver sfondato quando aveva 20 anni, si è ritrovato ai margini dell’industria musicale a causa della sua dipendenza e dopo un infortunio ai denti che lo ha costretto a imparare di nuovo a suonare.

Il film ha una struttura classica, sebbene l’inizio sia intrigante, con la vita del celebre musicista e la sua ricostruzione sovrapposte e separate solo dalla cromia della pellicola. In realtà il film si incanala nella categoria dei biopic interessanti per una cultura generale, ma che non entusiasmano più di tanto.

L’opera non è male, in ogni caso, il regista utilizza bene il suo budget risicato e cerca di far vivere la caduta e la risalita del grande Chet Baker. Molti hanno osannato l’interpretazione di Ethan Hawke, per chi scrive sembra che l’attore abbia fatto il minimo sindacale, senza particolare impegno. Peraltro, per tutta la durata del film, Hawke ha una espressione attonita e, a tratti, ridicola. La protagonista femminile, Carmen Ejogo è impresentabile. Ottimo invece il cast di supporto.

Il film intriga, diverte e risulta interessante, ha solo un piccolo, piccolissimo difetto: è incredibilmente noioso. Premiato al Seeyousound Festival col premio del pubblico, e ho detto tutto.

Voto: 5

Ecco il trailer della pellicola:


Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.