Abbiamo visto il nuovo film di Andrés Duque all’edizione più recente del SeeYouSound Festival. E’ un documentario, di produzione spagnola ma girato in russo, vincitore proprio del Festival dedicato al cinema musicale.
Il film è un omaggio al leggendario ed eccentrico compositore russo Oleg Nikolaevitch Karavaychuk, cresciuto sotto il regime di Stalin e ultimo beatnik di una generazione di artisti, che per sfuggire alle persecuzioni del KGB trovò la sua strada nella musica per il cinema, lavorando al fianco di registi come Paradjanov e Muratova.
Purtoppo il protagonista del film è morto a giugno del 2016, anno terribile per gli artisti, ma il film ce lo fa conoscere meglio, soprattutto all’interno del famoso museo russo Ermitage, dove amava andare a gironzolare e a suonare il pianoforte.
La storia di Oleg è una storia controversa, ricca di successi ma anche del dramma dell’esilio. Il film, di tutto questo, non dice nulla. Se non si conosce la storia del compositore russo, l’opera di Duque non spiega niente di ciò che ha vissuto o ha passato il musicista.
Il film mostra un simpatico vecchietto, veramente originale, che parla a ruota libera di piccoli frammenti della sua vita. Il tutto intercalato da lunghi, lunghissimi, eterni passaggi in cui la telecamera fissa riprende il musicista suonare.
Ottimo per un cortometraggio, il materiale del film è troppo poco per stimolare l’interesse dello spettatore, soprattutto su un personaggio non così noto nel panorama musicale. Quindi è un’opera che definire di nicchia è pure troppo, credo che possa interessare solo i familiari stretti del compositore. La regia è nulla, il premio della giuria del Seeyousound Festival incomprensibile.
Voto: 4
Ecco il trailer del film:
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