When God Sleeps (recensione)

SeeYouSound – Recensione di When God Sleeps, il documentario di Till Schauder

Il documentario When God sleeps, diretto da Till Schauder, è stato presentato nella sezione Longplay doc della quarta edizione del SeeYouSound International Film Music Festival. Questa è la nostra recensione.

L’opera segue il cantante rap Shahin Najafi, nato in Iran e fuggito in Europa dopo una condanna a morte per blasfemia a causa del contenuto delle sue canzoni.

Najafi potrà non dire molto alle persone comuni ma è un nome importante per diversi aspetti. A livello musicale, è molto amato dai ragazzi iraniani perchè canta della loro situazione difficile in Iran a causa dell’islamismo più estremo ed è amato anche dai rifugiati perchè racconta di loro, delle difficoltà di inserirsi in un contesto culturale e sociale nuovo, accogliente ma anche respingente.

A livello politico, è un po’ il Salman Rushdie della musica rap, come ama definirsi lui, e la sua storia ha riempito parecchi giornali. Ma lui come si sente in questi ruoli? Come vive la sua urgenza di fare musica con quella di preservare la sua stessa vita?

Ce lo racconta il bel documentario di Schauder, con un titolo bellissimo e poetico, che segue l’artista nella vita di tutti i giorni, la voglia di trasgredire e di essere di rottura, la paura per gli amici e per il suo amore, una vita ambivalente, difficile ed emozionante.

E’ difficile, sullo schermo, localizzare subito Najafi, a causa dei numerosi cambi di look a cui si sottopone e, soprattutto, è difficile capire le motivazioni di tanti ostinazione nel voler provocare il governo iraniano, visto il terrore che lui vive tutti i giorni e questa è la pecca più grossa del film.

Ma ad un certo punto, per pochi secondi, il documentario mostra l’importanza del cantante per chi vive ancora in Iran, con le bocche di alcune persone dal web ed è lì la chiave di lettura di tutta l’opera, è lì la fiamma, la molla che spinge l’artista a rischiare tanto e a vivere come un’ombra nella Germania odierna.

In un contesto più ampio, l’opera di Schauder è anche uno spaccato della realtà politica odierna, dei venti di paura che spazzano l’Europa e la politica del terrore insinuatasi con i numerosi attentati di questi anni. Sarà interessante rivederlo tra qualche decennio, sperando che tutto questo orrore possa essersi detto concluso.

Questo il trailer.

 


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