Sesso, droga e pubblicità – La recensione della prima stagione di Mad Men
Che siate amanti o meno degli anni ’70, poco importa, Mad Men vi incanterà trasportandovi per 13 episodi (la prima stagione) nella New York tanto bella e tanto unica di quel decennio. Questa è la nostra recensione realizzata all’interno della rubrica Il Mondo delle Serie Tv.
Ideata da Matthew Wiener, la serie segue le vicende che accadono all’interno della grande e rinomata agenzia pubblicitaria “Sterling Cooper”, il cui direttore creativo Don Draper (interpretato da Jon Hamm) è anche il personaggio su cui ci si sofferma di più: affascinante, brillante, introspettivo e sicuro di sé, Draper nasconde però un passato poco chiaro e che in qualche modo lo perseguita.
Oltre a ritrovarci ad assistere alle magie e ai colpi di genio del mondo dei pubblicitari (che riescono sempre ad accontentare i clienti), ci si trova immersi in un vero e proprio labirinto di intricate storie personali, dentro e fuori l’agenzia: amori segreti, tradimenti, paure, ambizioni e sogni che finiscono per amalgamarsi in un cocktail brillante e complesso con un retrogusto di gin tonic e lucky strike. Strano a dirsi, è impossibile non innamorarsi di ogni personaggio: i profili sono così ben delineati e studiati, da essere trasparenti agli occhi dello spettatore, che non vede l’ora di capire quale sarà la mossa di uno o dell’altro elemento.
Lentamente, da una storia ne nasce un’altra e poi un’altra ancora, facendo rimanere incollato lo spettatore che impara, puntata dopo puntata a calarsi nel mondo contorto e un tantino alcolico dei pubblicitari, facendogli chiedere “chi è davvero quel personaggio? Chissà dove arriverà e che intenzioni ha“.
Caratteri forti, personalità marcate e un pizzico di arroganza non sono caratteristiche esclusive dei personaggi, ma di Mad Men stesso che, può essere definito come un riuscitissimo successo dal sapore retrò.
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