Shōgun: la recensione della serie epica di Disney+
Tratta dall’omonimo romanzo di James Clavell, “Shōgun” è una miniserie televisiva statunitense i cui episodi sono stati, con cadenza settimanale, resi disponibili nel nostro paese tramite la piattaforma streaming Disney+ a partire dal 27 febbraio 2024.
“Shōgun”, prendendo spunto dai resoconti riguardanti il personaggio realmente esistito di Tokugawa Ieyasu, racconta dell’ascesa al potere di Yoshii Toranaga nel giappone del ‘600. Le vicende vengono raccontate dal punto di vista del navigatore John Blackthorne, uomo di fede protestante e servitore della flotta olandese.
Dal libro di Clavell era già stata tratta, negli anni ’80, una miniserie diretta da Jerry London e interpretata nientepopodimeno che dall’attore feticcio di Akira Kurosawa: Toshirō Mifune. Al netto del possibile parallelo tra le due trasposizioni è obbligatorio dire che la prima cosa che emerge sin da una prima occhiata alla serie ideata da Rachel Kondo e Justin Marks è l’ingente dispiego di mezzi: costumi fastosi, scenografie imponenti, fotografia di prim’ordine. Dal punto di vista estetico “Shōgun” è assolutamente da annoverarsi tra le migliori serie dell’anno ma, nonostante come già detto l’enormità visiva sia l’aspetto preponderante, relegare i punti di forza della serie a questo sarebbe senza dubbio limitante.
La carta vincente è la commistione tra l’eredita della grande tradizione di film di samurai del cinema tradizionale nipponico e la capacità del cinema (in questo caso di una serie tv che si fa, per certi versi, cinema) americano di far echeggiare l’épos. Durante lo scorrere della visione degli episodi si ha infatti la sensazione di essere spettatori di vicende leggendarie, di fatti memorabili, di una guerra titanica.
Il cast di Shōgun, tra cui spicca il veterano Hiroyuki Sanada – visto tra gli altri negli hollywoodiani “L’ultimo samurai”, John Wick 4” e “Wolverine – l’immortale” – nonché Cosmo Jarvis e Anna Sawai (di recente in “Monarch: Legacy of Monsters“), risulta ben amalgamato e riesce a dar corpo e voce a una sceneggiatura dall’architettura complessa e che dona spazio abbondante a scene d’azione e di spietatezza funzionali alla narrazione e spettacolari nella messa in scena.
Sotto il profilo tematico è interessante constatare il modo in cui il pensiero (e la filosofia) giapponese vengano presentati attraverso il filtro dello sguardo straniero – quello del pilota John Blackthorne – dissonante e ignaro, puntato su un mondo governato da leggi a lui sconosciute, da un senso dell’onore quasi incomprensibile, da abitudini e usanze esotiche. E un po’ come Blackthorne, anche noi spettatori ci ritroviamo catapultati in una sequela di intrighi politici, di scelte dettate dalla tradizione e dall’orgoglio, di battaglie epiche – senza dimenticare quel tocco di romanticismo necessario in ogni opera epica che si rispetti – che coinvolgono e mirano a lasciare un solco profondo nel novero delle serie meglio riuscite degli ultimi anni.
L’intera prima stagione di Shōgun è ora disponibile su Disney+.
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