Short Treks, la recensione dei mini episodi Trek proposti da Netflix
Netflix, in quasi contemporanea col rilascio della seconda stagione di Star Trek: Discovery, ha pubblicato ieri, nella sezione “Trailer e molto altro”, i quattro corti denominati Short Treks. Questa la nostra recensione.
Brevi, diretti con cura e ambientati in epoche diverse fra loro, i mini episodi sono da gustare in un unica soluzione. Quattro storie, quattro interpreti principali, quattro registi differenti.
La Presentazione
Nel primo, Runaway (in Fuga), troviamo il cadetto Sylvia Tilly (Mary Wiseman) che, durante un turno solitario, incontra un clandestino in fuga di nome Po, interpretato da Yadira Guevara-Prip. La regia è affidata a Maja Vrvilo.
Nel secondo, Calypso, un naufrago spaziale interpretato da Aldis Hodge, verrà salvato, e ospitato, dalla U.S.S. Discovery. Ben diretto da Olatunde Osunsanmi, già regista di altri episodi di STD.
Nel terzo, The Brightest Star (la stella più brillante) incontreremo Saru sul proprio pianeta natale, e sapremo perché è il primo Kelpien (Kelpiano) a far parte della Flotta Stellare.
Ultimo, ma non inferiore agli altri c’è The Escape Artist (Maestro di Evasioni). Novello Houdini, Harry Hudd (Rainn Wilson, che è anche il regista dell’episodio) cercherà in tutti i modi di aver salva la pelle, fino alla sorpresa finale.
Il Commento
Episodi ben curati, con storie intriganti e ben recitate, queste quattro pillole di Star Trek: Discovery hanno il “difetto” di essere arrivate su Netflix Italia troppo a ridosso dell’uscita della seconda stagione della serie, allo stesso tempo però hanno il “vantaggio” di poter essere considerati degli easter eggs a tutti gli effetti.
La qualità realizzativa è alta, secondo gli standard a cui ci ha abituato Netflix. La regia di ogni singolo episodio è curata fin nei dettagli, e gli attori sono riusciti nel compito di rendere interessanti delle avventure di pochi minuti. Le idee trattate sono valide ed intriganti, ciononostante non avrebbero retto una narrazione classica da quaranta minuti. Questo discorso, però, sembra poter non valere per Calypso, totalmente slegato dal continuum di Discovery, e facilmente adattabile attraverso la tecnica narrativa dello spin off.
Questa idea potrebbe – e dovrebbe – essere ripresa anche nelle altre produzioni di successo della piattaforma. Gli appassionati potranno andare a ricercare nei menù di Netflix ciò che maggiormente interessa, e decidere se guardare o meno un determinato avvenimento o racconto.
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