Snake Eyes – G.I. Joe Le Origini è un film del 2021 diretto da Robert Schwentke, con Henry Golding nel ruolo del celebre personaggio targato Hasbro. Questa è la recensione.
Nel cast, con Henry Golding nel ruolo di Snake Eyes, anche Andrew Koji in quelli del suo arcinemico Storm Shadow, Iko Uwais, Ursula Corbero, e Samara Weaving. Il film nasce come reboot della saga G.I. Joe, ma anche come storia alle orgini della rivalità tra i due famosi personaggi targati Hasbro. Esso è pertanto ambientato nei primi anni della rivalità tra i G.I. Joe e l’organizzazione criminale Cobra.
Anni dopo i due capitoli della saga G.I. Joe approdati al cinema, tra l’altro massacrati dalla critica, la Paramount prova con un film alle origini della rivalità tra Snake Eyes e Storm Shadow a risollevare le sorti di un franchise potenzialmente capace di grandi cose, ma fortemente frenato dalla mancanza di idee in quel di Hollywood. Il risultato, almeno all’apparenza sembra discreto.
Il film di Robert Schwentke parte basando le proprie fondamenta su una buona premessa narrativa, e lo fa relegando solo ad un contorno narrativo l’eterna lotta tra G.I. Joe e i Cobra. Tutto lo sforzo sceneggiativo dei primi minuti, infatti, è rivolto ad introdurre in maniera accurata i due personaggi, con particolare attenzione per il protagonista della pellicola, quello Snake Eyes capace di attirare la maggior parte della passione dei fan del franchise. Ma la luce ben presto si spegne, e le idee scarseggiano, il risultato è un turbinio di sequenze di combattimenti con spade, talvolta evitabili, snodi narrativi telefonati ed un uso improprio dei collegamenti con la saga principale.
Snake Eyes – G.I. Joe Le Origini non è il classico film da dimenticare, questo è bene sottolinearlo, esso infatti produce un buon intrattenimento visivo e riaccende i riflettori su una saga mal sfruttata finora da Hollywood, ma prendendo in considerazione la passione dei fan c’era da aspettarsi relativamente di più, e non solo dal punto di vista registico e sceneggiativo.
A non convincere, infatti, è ancora una volta la scelta degli attori, o meglio i ruoli ad essi assegnati: Henry Golding non è di certo l’uomo d’azione che tutti speravano di vedere collegato ad un personaggio iconico quali Snake Eyes. L’attore porta con sè una buona dose di recitazione, ma in quanto a fisicità e impatto scenico non è certamente una cima. Iko Uwais è solo relegato ad un ruolo secondario, anzi quasi inutile ai fini della narrazione. Andrew Koji ci mette del suo per tenere alta l’attenzione degli amanti delle arti marziali, ma la sua sola presenza non può tenere alta la qualità complessiva. Le stesse Ursula Corbero e Samara Weaving, panni della Baronessa e di Scarlett, non convincono, ma d’altro canto la presenza dei loro personaggi nella narrazione è quasi una forzatura.
Dal punto di vista prettamente estetico, solo lodi: Snake Eyes produce tante sequenze di azione, tutte estremamente curate, sia dal punto di vista coreografico che da quello puramente visivo. Le scene più spettacolari sono ben coadiuvate da effetti speciali di qualità, ed una fotografia discreta. Una buona colonna sonora riesce, infine, ad accompagnare saggiamente i momenti topici del film. Insomma, tecnicamente nulla da ridire.
In conclusione, Snake Eyes – G.I. Joe Le Origini produce il suo maggior fallimento nel voler riavviare una saga mal gestita dal punto di vista cinematografico ad Hollywood, visto senza alcuna pretesa narrativa, difatti, risulta un buon film d’azione. Peccato!
Snake Eyes – G.I. Joe Le Origini è disponibile nelle sale italiane a partire dal 21 luglio.
Snake Eyes - G.I. Joe Le Origini
Regista: Robert Schwentke
2.5
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