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Solo: a Star Wars Story – La Recensione del film di Ron Howard

Abbiamo assistito alla proiezione di Solo: a Star Wars Story, l’ultimo film Lucasfilm/Disney incentrato su uno dei personaggi principali della saga Star Wars, si parla ovviamente dell’iconico Han Solo. Questa la nostra recensione.

Partiamo dal presupposto che agli occhi degli appassionati il volto di Han Solo è, e resterà per sempre, quello dell’inimitabile Harrison Ford. Non ce ne voglia il pur bravo Alden Ehrenreich.

La Premessa.

Han Solo nel tempo si è ritagliato la nomea di un intrepido e spavaldo contrabbandiere che – a bordo del Millennium Falcon – è riuscito a percorrere la rotta di Kessel in soli 12 Parsec. Ma Han, così come ogni grande leggenda dell’universo Guerre Stellari, ha una storia da raccontare alle spalle.

La storia si apre con un giovane Han, costretto a servire la perfida Lady Proxima sul degradato pianeta Corellia. La rocambolesca fuga da quel luogo di prigionia e la separazione dall’amata Qi’ra (interpretata da Emilia Clarke, la bionda Daenerys Targaryen de Il Trono di Spade) daranno origine a situazioni ed avventure che creeranno il mito di Han Solo. Tutto quello che era fumoso nel passato del personaggio nel IV capitolo di Guerre Stellari, sarà qui svelato e spiegato. Sapremo, per esempio, come nasce l’amicizia con Chewbecca (interpretato da Joonas Suotamo, come già avvenuto per Gli Ultimi Jedi) in che modo arriva l’incontro con Lando Calrissian (Donald Glover) e come entrerà in contatto con la ribellione.

Tanti i personaggi minori ed i villain che si incontreranno nel corso della narrazione, fra questi Dryden Vos (Paul Bettany), Val (Thandie Newton) e il misterioso Enfys Nest (qui non possiamo fornirvi il nome dell’attore che lo interpreta per non rovinarvi la sopresa).

Il Commento.

Il film, ben diretto da un Ron Howard in splendida forma, racconta in maniera quasi minuziosa le origini del mito di Han Solo, con un Alden Ehrenreich capace di vestire i panni che furono di Ford senza sfigurare. Il lavoro svolto dal regista risulta pienamente in linea con lo stile ammirato con la trilogia originale. A nostro modesto parere Solo: a Star Wars Story si candida per essere uno dei migliori prodotti della saga realizzato nell’ultimo periodo. Avvincente, ben recitato e con una narrazione intrigante, questo titolo apre le porte ad altri spin-off, magari ancora con Ehrenreich nei panni di Han. Il finale è emozionante, inaspettato, rocambolesco ed aperto a diverse interpretazioni. Ottima la fotografia di Bradford Young, così come le musiche di John Powell. Una nota infine sui costumi e scenografia, pienamente in linea con l’universo creato nel ’77 da George Lucas.

Vedere il Falcon sfrecciare fra le stelle riaccende, negli appassionati della saga, emozioni che – in parte – con le ultimi produzioni si erano sopite.


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