Francesco Totti: Speravo de morì prima, recensione degli episodi 3 e 4
Sky ha appena trasmesso gli episodi numero 3 e 4 della miniserie Speravo de morì prima, che ha come oggetto la vita dello storico capitano della Roma, Francesco Totti. Gli ultimi due episodi arriveranno venerdì prossimo. Ecco la nostra opinione sulla serata di ieri.
Continua il viaggio negli ultimi momenti della lunghissima carriera di Francesco Totti (Pietro Castellitto), che nei due episodi di questa settimana lotta con i demoni personali della tremenda paura data dall’imminente fine della sua vita da calciatore. Nonostante infatti i 40 anni che si avvicinano, Francesco non riesce proprio a vedersi al di fuori del rettangolo di gioco. Molte persone, sinceramente affezionate a Totti, provano a farlo ragionare, ma non c’è niente da fare.
A nulla serve la vicinanza della moglie Ilary Blasi, interpretata in maniera eccezionale da Greta Scarano. Molto bello e molto “autentico”, a tal proposito, il lungo flashback che racconta la conoscenza tra Ilary e Totti, lontano dai soliti clichè e impreziosito da una grande prova di Pietro Castellitto, che riesce a trasmettere in modo mirabile la goffezza espressiva tipica del Numero 10.
Non funzionano neanche i consigli del compagno Antonio Cassano, anche lui interpretato alla grande dal giovane Gabriel Montesi, capace di regalare al pubblico delle scene di divertimento assoluto, quando la serie ci porta a casa Totti nel periodo in cui, nei primi Anni duemila, il talento di Bari Vecchia si era sostanzialmente trasferito a casa dell’amico e capitano. Persino grandissimi campioni dell’ultima generazione di fenomeni del nostro calcio, come Andrea Pirlo e Alex Del Piero (interpretati da loro stessi), coetanei di Totti, provano a portare sulla via della ragione l’ex “pupone” di Via Vetulonia, ma non c’è niente fa fare. Totti vuole continuare a giocare e la proposta di rinnovo del contratto per un solo anno lo lascia con l’amaro in bocca.
Si concludono cos’ gli episodi 3 e 4 di Speravo de morì prima, con Francesco che, seppur a malincuore accetta il rinnovo della Roma per un anno e rifiuta le offerte per giocare nei campionati esotici quali Stati Uniti, Dubai, Giappone etc. Sarà un calvario. Speravo de morì prima continua, in ogni caso, a stupire pubblico e critica con una formula che funziona alla grandissima, coniugando leggerezza e velocità del racconto alla capacità di far valere il punto di tutti i protagonisti e di raccontare storie inedite. Complimenti vivissimi.
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