Star Trek: Discovery 3, la recensione dell’episodio 6
Sfruttatori è il titolo dell’episodio numero 6 della terza stagione di Star Trek: Discovery rilasciato da Netflix. Ecco la recensione di un vecchio e polemico trekkie.
Dopo essersi più o meno riappacificati con l’austero e rigoroso comando della nuova Flotta Stellare, i membri dell’equipaggio della USS: Discovery sono pronti a collaborare per aiutare la Federazione a saperne di più sul misterioso “Grande Fuoco” e a districarsi tra la diplomazia di una galassia sempre più ostile.
Torna David Ajala nei panni di Book, personaggio che si era fatto apprezzare nel pilota della terza stagione. Si rivede come “main character” anche l’imperatrice Georgiou, intepretata da una Michelle Yeoh piuttosto convincente ed in preda ad una sorta di crisi di identità.
L’episodio, che ancora una volta presenta uno schema classico a cavallo tra esplorazione e dilemmi etici, è sicuramente tra i migliori mai realizzati nella storia triennale di Star Trek: Discovery. Non che ci voglia molto, direbbe qualche maligno, ma qui l’impressione è che (ho paura a dirlo), si sia finalmente imboccata la strada giusto.
I cinquanta minuti scarsi di visione sono infatti interessanti ed avvincenti come forse mai era successo n precedenza. La trama del singolo episodio è molto ben congeniata, oltre che fusa alla perfezione con una storia principale che lascia allo spettatore la voglia di conoscere i nuovi sviluppi nella settimana successiva.
Molto, molto bene i dialoghi, che già erano stati migliorati nel precedente episodio. Durante Sfruttatori quasi tutte le superflue tarantelle sui massimi sistemi astratti, che hanno letteralmente addormentato milioni di appassionati per mesi, sono state infatti eliminate. Gli sceneggiatori hanno, finalmente, privilegiato un dialogo più agile ma non per questo meno profondo e, soprattutto, strettamente legato alla trama.
Quando le cose sono scritte bene, persino personaggi di per se stessi molto noiosi e con poca personalità come il Capitano Saru (Doug Jones) riescono a risultare interessanti. E’ infatti molto bello il dilemma etico di fronte al quale si trova il capitano nei confronti di un suo sottoposto, in questo caso la protagonista Michael Burnham (Sonequa Martin-Green), che continua ad ignorare degli ordini diretti.
Un episodio insomma molto piacevole, sia preso singolarmente che inserito nel contesto di una storia principale che ha un senso logico, a differenza delle scorse stagioni. Speriamo di continuare su questa strada.
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