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Star Trek: Discovery 4 – Recensione dell’episodio finale “Ritorno a Casa”… finalmente!

Abbiamo visto il tredicesimo e ultimo episodio della quarta stagione di Star Trek: Discovery intitolato “Ritorno a Casa”, trasmesso sul canale SCIFI della piattaforma streaming Pluto TV alle ore 21,00 di venerdi 18 marzo, in replica sempre alla stessa ora nei due giorni successivi. Questa la recensione.

La narrazione di “Ritorno a Casa” riprende da dove eravamo rimasti, vediamo quindi il Capitano Michael Burnham, il Sig. Saru e il resto dei personaggi continuare nel tentativo di interagire con la Specie 10-C, al fine di comprendere e farsi comprendere da questa civiltà altamente progredita, con la speranza che la stessa possa far cessare il cammino dell‘AMO. In caso di fallimento Ni’Var, la Terra Unita e tutto ciò che si trova lungo il percoso della devastante Anomalia sarebbero irrimediabilmente condannati.

REGIA E SCENEGGIATURA

Nel finale di stagione, scritto da Michelle Paradise e diretto da Olatunde Osunsanmi, la precedente parentesi nerd legata allo studio del linguaggio lascia il passo a una sceneggiatura emozionante e ricca di azione. A dire il vero ci ha sorpreso un po’ negativamente il grandissimo e repentino balzo qualitativo nel riuscire a colloquiare in maniera complessa con la Specie 10-Cdel resto sono finite le puntate!

Buono inoltre l’alternarsi del focus topico con i dialoghi tra l’ammiraglio Charles Vance e la ritrovata Tilly, giunta presso la sede della Federazione con al seguito una flotta di astronavi, tra le quali la USS Mitchell e la USS Yelchin. Oramai è prassi in questa saga ricordare personaggi e attori scomparsi o non più presenti in questo originale e lodevole modo:

  • La USS Mitchell è stata battezzata per omaggiare Kenneth Mitchel, lo sfortunato attore malato di SLA che ha interpretato ben 4 personaggi: lo scienziato Aurelio più recentemente e, inoltre, i Klingon Kol, Kol-Sha e Tenavik.
  • La USS Yelchin, già citata nell’episodio Unificazione III, è stata così nominata in ricordo di Anton Yelchin, lo scomparso interprete del guardiamarina Pavel Chekov negli ultimi tre film ambientati nel KelvinVerse.

Purtroppo, anche in questo epilogo, dobbiamo sottolineare delle scelte autoriali che non sempre sono condivisibili, come alcuni ritorni/salvataggi tanto improbabili quanto inappropriata fu la “resurrezione”, e in quale modo, del Dott. Culber, ucciso da Tyler/Voq nell’episodio della prima stagione intitolato Vostro malgrado. Inoltre risulta irritante stratificare il tessuto narrativo con continui momenti di estremo sentimentalismo che spesso scade nel patetico.

ASPETTO TECNICO

Indubbiamente è la parte migliore di “Ritorno a Casa”, la ricostruzione degli alieni e del loro habitat appare affascinate.

CONCLUSIONE

Nel complesso possiamo definire soddisfacente questo epico epilogo, dove i “saluti finali” potrebbero apparire come un commiato definitivo della serie. Purtroppo non è così, ci aspetta una quinta stagione con il Capitano Burnham, il Sig. Saru, insieme alle loro belle e intense disavventure sentimentali e in compagnia di vecchie ed eventuali nuove coppie, oltre al resto di personaggi poco pervenuti.

NOTA A MARGINE

Nella giornata di domani sarà rilasciata la recensione che riguarda l’intera quarta stagione di Star Trek: Discovery, pertanto vi invitiamo a restare connessi sulle nostre pagine.



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