Star Trek: Discovery è in pausa natalizia e tornerà in Italia, via Netflix, lunedì 8 gennaio.
Dopo nove episodi che, tra alti e bassi, hanno finalmente ridato a noi trekkers quell’adrenalina che mancava da dodici anni, è tempo dei primi bilanci. In particolare oggi ci concentriamo sui personaggi che, nel bene o nel male, hanno caratterizzato questa prima parte di stagione.
Preparatevi ragazzi e ragazze perché, ve lo preannunciamo, alcuni di voi ci rimarranno male.
I PEGGIORI
- MICHAEL BURNHAM (Sonequa Martin-Green): La più grande delusione della Serie, e di molto pure. Un personaggio pensato male e interpretato peggio. La protagonista di Star Trek: Discovery, umana di formazione vulcaniana, non riesce mai ad entrare nel cuore degli appassionati, nonostante sia nettamente la più ripresa ed inquadrata. La sua storia non si regge in piedi e fa acqua da tutte le parti. In nove episodi, ad eccezione di qualche frase o espressione buttata lì nella mischia, non si vede NULLA di vulcaniano nella protagonista. L’attrice, famosa per The Walking Dead, non riesce assolutamente a trasmettere una recitazione convincente. Non è né serena e imperturbabile come i vulcaniani, tanto meno più “naturale”, come gli umani. Semplicemente, e non se ne capisce il motivo, è sempre incazzata, con un viso meccanico, antipatico e imbronciato. Ahimè, il fatto che le sia stato affidato il ruolo di protagonista, rappresenta un grande handicap per questa Serie TV.
- ASH TYLER (Shazad Latif): Di male in peggio. L’ufficiale capo della sicurezza sulla U.S.S. Discovery sta virtualmente facendo rigirare nella tomba Worf, Odo e persino Tuvok. Un personaggio veramente insulso, senza alcuna personalità. Una sorta di toyboy belloccio diviso a metà tra Michael Burnham e la Klingon L’Rell. Con Ash Tyler gli sceneggiatori cercavano di portare nello spazio la problematica degli ex marines e dei loro problemi nel riadattamento alla vita normale. Un tentativo assolutamente lodevole, ma miseramente fallito. Questo personaggio non ha veramente nulla di trekkiano e, purtroppo, non ha veramente nulla in generale. I suoi dialoghi con Burnham rappresentano uno dei momenti più bassi in sessan’tanni di saga. Speriamo in miglioramenti futuri, ma ci credo poco.
- Cpt. PHILIPPA GEORGIOU (Michelle Yeoh): Ringraziando Dio, è morta quasi subito. Questo orrendo e insulso personaggio ha seriamente rischiato di farmi smettere di guardare Discovery dopo neanche due episodi. Nonostante io sia un super fan di Star Trek, l’ipotesi di vedere lei come capitano per un’intera Serie ha veramente rischiato di farmi rinunciare. Non riesco a capire come sia venuto in mente agli sceneggiatori di affidare la plancia a costei. Come ha scritto un noto columnist americano: “dopo due minuti, ho capito che questa attrice e questo personaggio non sapevano nulla e non c’entravano assolutamente nulla con Star Trek”. Oltre il concetto di pesce fuor d’acqua. Letteralmente Michelle Yeoh non sapeva neanche dove si trovava, completamente avulsa all’ambiente circostante. Menomale che i Klingon ce l’hanno portata via.
- DOTTOR CULBER (Wilson Cruz): Credo che gli sceneggiatori non abbiano capito, o forse abbiano deliberatamente ignorato, l’importanza dell’ufficiale medico in tutte le Serie TV Star Trek. Questo personaggetto, il cui unico interesse è rappresentato dalla storia d’amore con il tenente Stamets, non regge minimamente il confronto con i grandissimi del passato quali Bashir, Mccoy e la Dottoressa Crusher. Non ha nulla del dottore e ancor meno del dottore in Star Trek. Lo si vede poco e quando lo inquadrano non sta mai facendo qualcosa di “medico”, magari con il linguaggio tecnico che tanto amiamo noi trekkiani, ma piuttosto amoreggia con il suo partner. Per carità, la storia d’amore di per sé è anche convincente, ma un dottore di Star Trek è distante anni luce. E poi, vi prego, LEVATEGLI QUELLA DIVISA ORRENDA da infermiere del 118.
- SYLVIA TILLY (Mary Wiseman): Secondo me la meno peggio di questi cinque, e di tanto. Più che di brutto personaggio, per ora parlerei di “profilo ancora in fase di sviluppo”. La giovane attrice che interpreta il cadetto Tilly ha infatti, certamente, delle ottime capacità recitative. Inoltre, come detto, il personaggio non è neanche scritto male, ma per ora gli viene riservato un ruolo infimo, piuttosto avulso alla trama. Sono fiducioso che con il proseguire della stagione e, speriamo, della Serie, Tilly riuscirà a dimostrare il suo valore.
I MIGLIORI
- PAUL STAMETS (Anthony Rapp): Un personaggio strepitoso, pieno di personalità, scritto bene dagli sceneggiatori e recitato ancora meglio dal semi sconosciuto Anthony Rapp. La sua storia personale è una delle più convincenti ed è portata avanti in maniera egregia da un interprete pieno di espressività e di capacità. Il tenente prende il nome da uno scienziato, realmente in vita, che studia proprio le spore e che si chiama, appunto, Paul Stamets. Sulla tecnologia della propulsione a spore continuo a nutrire più di qualche dubbio, ma il personaggio di Stamets è talmente convincente e appassionante da riuscire a far mandare giù a noi trekkers anche l’amaro boccone delle tante incongruenze tecniche con il canone di Gene Roddenberry. Promosso a pieni voti e il bello, secondo me, deve ancora venire.
- SARU (Doug Jones): Uno dei pochissimi personaggi che mi ha convinto sin dai primi episodi. Un alieno degno dei grandi ufficiali non umani del passato come Dax, Data o Kyra. Anzitutto ottimi gli sceneggiatori nel creare una nuova specie extraterrestre molto ben caratterizzata e convincente, riuscendo così in parte a risolvere uno dei grandi problemi degli Star Trek del passato, cioè il fatto che gli alieni erano troppo simili agli umani. Veramente bravo Doug Jones a riempire di personalità questo primo ufficiale ricco di enigmi, problematiche morali e difficoltà di adattamento con il modo di pensare umano. Infine complimenti ai truccatori per il look di Saru, molto alieno e molto convincente.
- L’RELL (Mary Chieffo): Confesso di essere letteralmente pazzo dei nuovi klingon, secondo me migliori di quelli del passato e, in particolare, di questo personaggio secondario veramente affascinante ed unico nel suo genere. L’Rell è una klingon donna che deve cercare di sopravvivere in una società maschilista e profondamente divisa in differenti sette e casate. Per questo riesce a tessere alleanze e tradimenti a suo vantaggio, ma senza essere mai veramente malvagia. Ho trovato appassionante, inoltre, la scelta di raccontare le passioni amorose di una klingon per un umano, magistralmente interpretate dalla gigantesca Mary Chieffo. Molto bello anche il makeup di un personaggio che, ora a bordo della U.S.S. Discovery, ci riserverà ancora molte sorprese.
- SAREK (James Frain): Non credo potesse esistere in tutto il mondo un attore capace fare la parte del vulcaniano meglio di James Frain. Il britannico non solo è di per se un interprete di altissimo livello, ma è ancor più sublime nel ruolo di Sarek! (calcolate che ha le orecchie a punta già di suo, senza il trucco…). Frain, differentemente da Sonequa Martin-Green nei panni della protagonista Burnham, riesce a riprodurre PERFETTAMENTE, la mentalità e la gestualità vulcaniane. Trasmette con naturalezza quel senso di rilassatezza e imperturbabilità che Gene Roddenberry aveva pensato per questa cultura aliena. Speriamo solo che nei prossimi episodi venga dato più spazio ad un personaggio che, veramente, buca lo schermo.
- Cpt. GABRIEL LORCA (Jason Isaacs): Ho un profondo rapporto di amore ed odio con questo personaggio chiave della Serie. Lorca rappresenta una rottura TROPPO profonda con i grandi capitani del passato. Non c’è nessun tipo di attinenza con Sisko, Kirk, figuriamoci il diplomatico Picard, zero. Questo personaggio non possiede la classica etica impeccabile del capitano che era fondamentale per Gene Roddenberry. Lorca infatti si comporta spesso da arrogante e da infame, mettendo volutamente a rischio la vita dei membri dell’equipaggio per portare a termine la missione o, peggio, per portare avanti i suoi interessi. Per me, l’ho scritto varie volte, è un po’ troppo. Capisco che siamo nel 2017, ma questa è anche Star Trek. Nonostante ciò ho deciso di includere Lorca tra i 5 migliori perché Jason Isaacs è stato capace di dare una forte personalità al Capitano della U.S.S. Discovery, un personaggio certamente riuscito, che non annoia, ma anzi sa appassionare con le sue frasi tamarre e la voce roca. In un’altra Serie TV gli avrei dato un 9, ma questa è Star Trek e, per ora, mi fermo ad una sufficienza abbondantissima.
CARI TREKKERS CI VEDIAMO L’8 GENNAIO CON IL NUOVI EPISODI E, NEL FRATTEMPO, NEXT GENERATION E DEEP SPACE 9 A MANETTA!
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