Star Trek Picard 3 - Episodio 10, il nostro commento al finale di stagione ...e di serie

Star Trek Picard 3 – Episodio 10: il commento sul finale di serie

Il momento che tutti stavamo aspettando, forse temendo, è arrivato: The Last Generation, l’ultima generazione, l’episodio conclusivo della serie Star Trek Picard è disponibile sulle piattaforme Prime Video e Paramount+. Ecco il commento, non privo di contrastanti emozioni, da parte di un trekker della primissima ora.

Scrivere la recensione dell’episodio che vede, presumibilmente, l’equipaggio della mitica Enterprise D di Star Trek: The Next Generation un’ultima volta insieme è un’operazione particolarmente difficile, forse impossibile. Così come Picard (Patrick Stewart) e suo figlio Jack (Ed Speelers), sono intenti a separare la loro parte umana da quella Borg per salvare la galassia, allo stesso modo chi scrive un articolo su questo capitolo conclusivo deve riuscire nell’impresa di separare il cuore dell’appassionato trentennale dalla mente di colui che valuta l’episodio per quello che è.

E non è un granchè purtroppo. Non si tratta di un finale indimenticabile, tutt’altro. Come nella migliore tradizione delle serie Star Trek, anche quelle meravigliose come la stessa The Next Generation o Deep Space Nine, l’ultima stazione, il capolinea, non è all’altezza delle meraviglie che si sono vissute durante il viaggio. Quasi tre decadi dopo la fine dei suoi predecessori, nonostante un contesto completamente diverso sotto ogni aspetto, il finale di Star Trek Picard soffre di alcuni degli stessi difetti che hanno parzialmente rovinato gli ultimi momenti dei suoi illustrissimi antenati.

The Last Generation porta infatti con se l’impressione netta che l’intera trama sia stata compressa il più possibile in un campo di curvatura 9, schiacciata in modo che tutto finisse il più il fretta possibile, per poi lasciare spazio al grande saluto del pubblico ai suoi eroi e alle presentazioni di quelli che, probabilmente, saranno i prossimi, la Nuova Generazione. Ma in questo modo il colossale e malefico piano Borg per annientare la galassia viene sbolognato in maniera assolutamente frettolosa, affidato troppo alle oramai stantie frasi della regina Borg invece che ad un vero esercito in carne ossa e circuiti, come ai tempi in cui il collettivo faceva davvero paura. Ne viene fuori un pathos scarso, relegato solo ad alcune scene specifiche, troppo brevi rispetto al totale dell’episodio.

Nonostante infatti alcuni momenti oggettivamente emozionanti, quali la scena di un Picard all’interno del cubo Borg, mentre si mette ancora una volta nei panni di Locutus e cerca di salvare il figlio Jack, oppure il dubbio amletico di Beverly Crusher (Gates Mcfadden) sull’anteporre la famiglia al destino dell’universo, l’ultima missione della Entersprise NCC-1701D non è all’altezza del suo passato glorioso. Certe scene, come l’improbabile USS Titan occultata che attacca tutta la flotta stellare rimanendo indenne o i due borg scarnificati e morenti che goffamente aggrediscono Worf (Michael Dorn) e Riker (Jonathan Frakes) rasentano e forse superano il ridicolo. La pericolosità della minaccia Borg monta solo negli ultimissimi episodi della serie e quando la storia e la trama potrebbero farsi ancora più interessanti, per questioni di tempo gli sceneggiatori le segano le gambe in maniera immensamente troppo frettolosa.

L’episodio finale di Star Trek Picard è strozzato, pressato a livello temporale proprio come in un campo di curvatura: il pressing arriva sia dal passato e cioè dal fatto che solo dopo i primi due o tre episodi della serie gli sceneggiatori hanno deciso di cambiare totalmente rotta e virare verso un graditissimo approccio vicino al canone Star Trek; sia dal futuro, nel senso che nel finale di serie si voleva non tanto costruire un’epica conclusione, ma più che altro salutare le vecchie glorie e lanciare quelle nuove.

E in questi due campi, il prima e il dopo, le cose sono andate meglio. L’episodio, in maniera quasi scientifica, rende onore a tutti i gloriosi eroi del passato, in primis uno Jean Luc Picard che, dopo alcuni momenti in cui era apparso visibilmente in ombra, è capace di riconquistare la scena con una grinta e una passione degne di un leone. Anche l’immenso Data (Brent Spiner) riceve il giusto commiato e le sue scene sono tra le più belle della puntata. Non siamo sicuri di amare questa nuova versione così “umana” dell’androide più di quella robotica che abbiamo adorato per decenni, ma in un ultimissimo ballo di un personaggio che aveva come grande scopo quello di essere appunto, più umano, la scelta ci può stare.

Un grande plauso, infine, alla scena conclusiva di Star Trek Picard, con il discorso shakespeariano di Picard e la partita di poker tra i membri storici del cast di Star Trek: The Next Generation, riuniti per un’ultima volta (stavolta crediamo sia davvero l’ultima) tutti insieme in un momento, quello del tavolo da gioco, che ha simboleggiato perfettamente tutto ciò che gli appassionati hanno amato di quello storico show. Tale scelta, condivisibile e graditissima, non è che l’ultima dimostrazione di come colpevolmente tardi, ma meglio tardi che mai, gli sceneggiatori dell’ultima stagione di Star Trek Picard si siano dedicati anima e corpo alla celebrazione del passato in maniera rispettosa e amorevole, a volte forse trascurando il presente, ma sicuramente regalando i fan momenti di grandissima emozione.

E il futuro? Quest’ultimo ballo ci dice molto più di quello che potessimo auspicare e in qualche modo traccia già la prossima rotta di Star Trek: un equipaggio nuovo, con a capo un personaggio storico come Sette di Nove (Jeri Ryan) ed alcuni volti nuovi ma non inediti, come l’odiata Raffi (Michelle Hurd), gia in lizza per essere tra i peggiori personaggi di sempre e l’ottimo Jack Crusher. Un mix tra passato e futuro che ci sembra promettente, un connubio tra il rispetto del passato e la necessità di innovare, di cui parleremo diffusamente in un articolo complessivo sulla terza stagione di Star Trek Picard, che uscirà nei prossimi giorni.

Tutta la serie Star Trek Picard è ora disponibile su Prime Video e Paramount+.

Star Trek Picard 3 - Episodio 10
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Data di creazione: 2023-04-22 19:27


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6 thoughts on “Star Trek Picard 3 – Episodio 10: il commento sul finale di serie

  1. Buongiorno, grazie per la recensione molto onesta… ne stavo cercando una. Tutto vero ciò che hai scritto, episodio molto debole di per sé per i motivi che hai elencato.
    Ma hai perso un pezzo che fa ancora più rabbia: gli sceneggiatori hanno fatto finta di dimenticarsi quasi del tutto le prime due stagioni e il cliffangher del finale della seconda in cui Agnes diventa la regina dei Borg e grazie alla quale i Borg entrano nella federazione. Come lo giustifichi? C’è qualcosa che mi sfugge?

  2. Quella con la regina jurati era un altra linea temporale (con la federazione simil fascista) 😉

  3. Eh no, erano ritornati nel loro tempo e nel loro universo, quando Agnes Jurati si rivela essere la nuova regina Borg…. Probabilmente aveva creato una collettività separata

  4. Mah… Io sono del 71.
    Con il franchise di Star Trek (e Star Wars… e Spazio 1999… e U.F.O.) ci sono cresciuto e non ho fatto altro che emozionarmi puntata dopo puntata.
    Forse la trama è stata compressa? Si, forse, ma non dimenticate che si tratta di 10 puntate. Di mettere tutto, dai ritorni scaglionati ai Borg alla splendida idea del teletrasporto in sole 10 puntate, mica le 26 delle TNG.
    Per me è stato un viaggio emozionante e dalla qualità che raramente vedo nelle serie di fantascienza e soprattutto nei franchise (a parte quello di Star Wars).
    Averne, di altre serie così.
    IMHO

  5. Mah io ho trovato la stagione 3 totalmente incongruente, priva di senso, con il bla bla bla pseudoscientifico per giustificare l’assimilazione questa volta in modo diverso rispetto all’iniettare le nano sonde borg a cui eravamo abituati in TNG. Per non parlare del finale dell’episodio 3×10 dove torna la divinità Q….ma non era morto nell’episodio 2×10 ?….Ma poi da quando in qua i Q muoiono ? Nessuno ricorda un episodio di Star Trek Voyager nel quale un Q vuole morire, perchè ormai annoiato da tutto e la cosa non può accadere se gli altri Q non privano dei poteri ? E poi basta anche con le altre morti che poi ciclicamente ritornano in vita interpretando lo stesso personaggio o parente,si sto parlando di Data, con un panza che non si puo vedere; e ultima ma non ultima la ricostruzione dell’Enterprise 1701-D che era andata COMPLETAMENTE distrutta su Veridiano III. In generale ho trovato la serie “Picard” veramente orribile, un elogio alla gerontologia. Peccato, io sono un fan di vecchia data di Star Trek, mi ricordo ancora quando vidi la prima puntata su l’allora TeleMontecarlo il 1 Maggio 1979, ma basta creare queste inutili serie da amarcord, di materiale per creare nuove serie di Star Trek ci sta in abbondanza, ed ogni tanto fate anche qualche episodio che sia pura fantascienza, prendete spunto da capolavori come il film “arrival”, perchè non ci sono solo borg e klingon in Star Trek.

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