Il secondo episodio dell’attesissima Star Trek: Picard è stato appena rilasciato in esclusiva da Amazon Prive Video. Ecco il commento di un vecchio Trekkie sulle nuove avventure del leggendario capitano Jean Luc Picard. NO SPOILER
Ci eravamo lasciati venerdì scorso con una lacrimuccia, ma era un pianto di gioia, alla vista finale dei Romulani dentro il Cubo Borg. Troppa grazia Sant’Antonio, troppo bello per essere vero. Star Trek: Picard non poteva iniziare in un modo migliore.
Il secondo episodio della serie, atteso da milioni di appassionati, riprende esattamente da qui, dal Cubo “bonificato” dai Romulani, i quali stanno organizzando una nuova congiura interstellare a discapito della Federazione.
Solo un uomo ha capito la reale portata della minaccia, si chiama Jean Luc Picard (Patrick Stewart), ha ottant’anni, ma se li porta splendidamente e, come si è visto chiaramente nel primo episodio, regge ancora la scena in una maniera divina, come quando portava la leggendaria Enterprise NCC 1701-D in giro per la galassia.
La trama, a differenza di Star Trek: The Next Generation, è totalmente “serializzata” in un unico grande filone narrativo. E’ ovvio che sia così, noi appassionati non dobbiamo prendercela. Dal 1994 a oggi il modo di raccontare storie in tv è stato totalmente stravolto e il “telefilm” è sostanzialmente scomparso dalla scena.
Ma come si evince chiaramente da questo secondo episodio, il riadattamento del canone trekkiano agli standard di oggi, totalmente fallito in Star Trek: Discovery, procede a gonfie vele in questo nuovo Star Trek: Picard. La trama è ancora in una fase di studio, con gli scudi alzati, però i tanti elementi portati alla ribalta i questi primissimi momenti, funzionano alla grandissima.
La storia che emerge ancora più chiaramente nel secondo episodio, promette davvero bene. I Romulani e i Borg, in assoluto i “cattivi” più amati e meglio riusciti nella storia di Star Trek, vengono usati per raccontare un tema di grandissima attualità, l’intelligenza artificiale e l’automazione che stanno rivoluzionando il mondo in cui viviamo.
La grandezza del franchise creato oltre cinquant’anni fa dal genio di Gene Roddenberry è consistita proprio nel proiettare nello spazio i problemi del mondo contemporaneo. Il personaggio di Jean Luc Picard, interpretato da un attore stellare, è stato quello in assoluto più abile in quest’arte.
Chi non pensava che, vent’anni dopo, si potesse ancora creare qualcosa di grande da un personaggio vecchio e da un attore ottantenne, sta rimanendo sempre più deluso ogni episodio che passa. Ora manca solo una cosa, e sinceramente non stiamo più nella pelle…Vogliamo Picard nello Spazio, su un’astronave. MAKE IT SO!
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