The Acolyte: La seguace, recensione della nuova serie Star Wars
Abbiamo visto The Acolyte – La seguace, la serie appartenente al franchise di Star Wars disponibile su Disney+. Questa è la nostra recensione.
Disponibile sulla piattaforma della casa di Topolino a partire dallo scorso 5 giugno (8 episodi da circa una quarantina di minuti, uno a settimana sino ad arrivare al finale di stagione del 17 luglio), The Acolyte si colloca – nella sequenza temporale della cosmologia di Guerre Stellari – circa un secolo prima dei fatti raccontati in “Episodio I – La minaccia fantasma”.
La trama è presto detta: l’ordine dei Jedi è minacciato da una serie di atti di guerra compiuti da nemici sconosciuti e che rischiano di stravolgere lo status quo dell’intera galassia. La Padawan Osha (Amandla Stenberg) e il maestro Jedi Sol (Lee Jung-Jae) cercheranno di venire a capo della misteriosa vicenda.
The Acolyte, ideata da quella Leslye Headland già regista di “The wedding party” nonché co-creatrice dell’acclamata serie “Russian Doll”, si piazza in quell’altalenante marasma di produzioni che affollano l’universo legato alla saga iniziata ormai quasi mezzo secolo fa da George Lucas, e lo fa ponendo al centro delle vicende un tema cardine di “Star Wars”: il bivio. Non solo il dualismo Jedi-Sith o Bene-Male – peraltro già affrontato in molte pellicole del franchise – ma quello del crocevia inteso come punto determinante nella vita di ognuno anche quando non riguarda scelte che siano di per sé bianche o nere.
I prodotti seriali targati Disney+ e afferenti a “Guerre Stellari”, ormai lo sappiamo, sono qualitativamente altalenanti e laddove pare possibile gridare al capolavoro (certi episodi di “The Mandalorian”) da altre parti la messa in scena sembra meno coraggiosa e maggiormente scontata (diversi episodi delle altre serie, da “The book of Boba Fett” a “Obi-One Kenobi). In questo senso The Acolyte – La seguace pare rappresentare la sintesi perfetta di questo saliscendi.
A scene e sequenze da capogiro si alternano momenti più farraginosi nei quali la scrittura pare perdere di sostanza o il filo stesso della narrazione. Il cast, pur senza picchi particolari, appare adeguato e Amandla Stenberg se la cava piuttosto bene nella doppia veste dei ruoli delle due gemelle. Anche sotto l’aspetto tecnico tutto pare funzionare (montaggio, effetti visivi, fotografia, tutto di prim’ordine). Ciò che non convince appieno è ciò che trascende l’aspetto estetico e che ha a che fare con la narrazione in sé che va sì ad aggiungere qualcosa all’immensa cosmogonia lucasiana, ma questo qualcosa è qualcosa che a tratti pare superfluo, non indispensabile.
Sin dalla messa in onda del primo episodio, come di consueto per le serie più attese, sono montate diverse diatribe tra i fan riguardo l’attinenza e la fedeltà al complesso canone Lucasiano, nonché per una presunta aderenza a temi sociali e d’attualità reputati, da alcuni, fuori contesto. Al netto di certi dibattiti, c’è da dire che The Acolyte funziona anche ma siamo lontani dai fasti di “The Mandalorian” che, guardando anche ad altre serie del franchise, si presenta più come un caso isolato che, probabilmente, ci ha abituati troppo bene.
Tutti gli episodi di The Acolyte – La seguace sono attualmente disponibili sul catalogo di Disney+.
The Acolyte: La seguace, recensione della serie Star Wars
Regista: Leslye Headland
Data di creazione: 2024-07-20 19:42
3
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