La quarta stagione di The Expanse, acclamata serie sci-fi tratta dai romanzi del duo James S.A. Corey, è disponibile su Amazon Prime Video, che dallo scorso anno ha rilevato completamente la produzione, inizialmente nelle mani del canale SyFi. Ecco la nostra recensione.
TRAMA: Dopo l’attivazione dell’anello alieno da parte di James Holden e dell’ equipaggio della Rocinante, la specie umana ha accesso ad una nuova galassia, pronta per essere colonizzata. Ma il primo pianeta su cui atterrano i pionieri è tutt’altro che un posto accogliente. Dei fenomeni naturali tanto catastrofici quanto inspiegabili minacciano gli insediamenti e il capitano Holden viene inviato sul posto dal primo ministro Avasarala, che nel frattempo è alle prese con le elezioni sulla Terra.
LA RECENSIONE
Che The Expanse sia un capolavoro del genere fantascientifico, una delle migliori serie “spaziali” prodotte negli ultimi vent’anni, non ci sono più dubbi da tempo. Ma la scorsa stagione, la terza, la prima prodotta da Amazon, ci aveva in parte fatto storcere il naso (qui).
Alcuni difetti ereditati dalla scorsa stagione, sono purtroppo rimasti anche in questi nuovissimi episodi. Stiamo parlando della parte più fantasy/fanta-scientifica/paranormale di The Expanse. Tutta questa storia della “proto-molecola” e del capitano James Holden (Steven Strait) parla con il fantasma del defunto Miller (Thomas Jane), nei panni di una sorta di oracolo alieno, comincia ad essere un po’ ridicola.
In particolare, alcune scene ambientate tra portali magici e schiuma blu/verdastra sembrano tratte più dal videogioco Halo che da una serie di fantascienza del livello di The Expanse. Chiaramente agli sceneggiatori serve una “grande minaccia” in stile White Walkers di Game of Thrones.
Un qualcosa che possa fungere da spettro per la sopravvivenza di tutto il genere umano, davanti al quale la nostra specie possa mettere da parte le divisioni e unirsi contro il nemico comune. Il problema è che, come detto, questa minaccia inizia ad essere un pò troppo fantastica, inventata, fumosa e poco verosimile. Un bel buco nero/portale avrebbe senz’altro funzionato meglio, considerando il tono complessivo della serie.
Se mettiamo da parte i dubbi sul grande nemico e sulla parte più paranormale di The Expanse, tutto il resto di questa quarta stagione è stato magnifico. La parte politica della serie, quella che vede la trasposizione nello spazio dei continui conflitti tra essere umani e gruppi sociali, è ancora una volta incredibilmente profonda e convincente.
Con la scusa dell’Anello e dell’esplorazione dei mondi oltre questo portale, i nuovi episodi della serie sono chiaramente focalizzati sul tema delle migrazioni. Gli abitanti della fascia rappresentano senza ombra di dubbio i novelli migranti del XXIV secolo, oppressi e in cerca di un mondo migliore dove vivere.
Il personaggio di Marco Inaros, il terrorista che lotta per la libertà della Fascia senza però farsi alcuno scrupolo dei danni collaterali che lascia sul terreno, costituisce un ottimo esempio dell’ambiguità e della profondità dei personaggi di The Expanse. A questo schema non si sottrae il burbero e carismatico primo ministro Avasarala, interpretata in maniera fantastica dalla bravissima attrice iraniana Shohreh Aghdashloo.
La vicenda delle elezioni per la carica di segretario generale delle UN è infatti rappresentata in maniera veramente appassionante, cruda e realistica allo stesso tempo, volta a mostrare allo spettatore quanto spesso la politica del consenso riesca a prevalere sui reali bisogni del popolo.
Notevole, poi, la crescita di alcuni dei personaggi principali durante questi nuovi dieci episodi. Su tutti la ex marine marziana Bobby Draper, interpretata dall’attrice e lottatrice samoana Frankie Adams. Le sue difficoltà personali, che vogliono raccontare allo spettatore il dramma di tanti ex soldati in congedo, intrecciati con il grande complotto che i terroristi della fascia e alcuni marziani corrotti stanno preparando, costituisce senza dubbio la parte più interessante di questa quarta stagione.
E’ proprio da questa grande cospirazione interplanetaria che riprenderà, il prossimo anno, la quinta stagione. E sinceramente, nonostante le perplessità su alcuni aspetti della trama, noi non vediamo l’ora!
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Stavo cercando una recensione che mi aiutasse a capire meglio la 4a ma ahimè mi tocca dire che sono io a dover spiegare le cose a voi.
La protomolecola non è proprio il nemico, altrimenti non avrebbe aiutato i nostri ad aprire l’Anello. Dividere buoni vs cattivi non è proprio una prerogativa di the expanse. Poi criticare la terza stagione che è la migliore in assoluto.