The Fabelmans: recensione del film di Steven Spielberg
Presentato in anteprima a Toronto e a Roma lo scorso anno e uscito nelle sale italiane il 22 dicembre 2022, “The Fabelmans”, ultima fatica di Steven Spielberg, è ora disponibile sulla piattaforma Prime Video, questa è la nostra recensione.
Si sa, ogni nuovo progetto che vede dietro la macchina da presa zio Steven – possiamo dirlo senza remore: uno dei più grandi registi di tutti i tempi – desta immediatamente enorme attenzione e genera un vociare dalla grande risonanza, soprattutto per i cultori e per i veri amanti della settima arte. Tanto più ciò avviene se il film in questione è una sorta di dichiarazione d’amore nei confronti del cinema e il fulcro narrativo riguardi proprio il desiderio di fare cinema.
Ma ridurre “The Fabelmans” a una mera autobiografia o a una banale celebrazione del fare film sarebbe riduttivo, “The Fabelmans” è di più, molto di più. La trama è presto detta: nel gennaio del 1952 i coniugi Mitzi e Burt Fabelmans portano il figlio Sammy a vedere il film di Cecil B. DeMille “Il più grande spettacolo del mondo”. Da quel momento il piccolo Sammy farà di tutto per avere una macchina da presa e girare dapprima cortometraggi, poi veri e propri lunghi. Non smetterà più.
Si tratta non solo della storia di Sammy, non solo della saga familiare dei Fabelmans, non solo della rappresentazione della passione che Steven Spielberg nutre per il cinema, e non è neanche solo la messa in scena della grandezza e della forza del mezzo cinematografico. “The Fabelmans” è una storia di legami, tra le persone – il rapporto con la sorella, con il padre e, soprattutto, con la madre –, tra queste e i propri sogni, i propri obiettivi, i luoghi della vita che, in un certo senso, ci appartengono.
Non aspettatevi una storia vera o verosimile, questa pellicola, come suggerisce lo stesso titolo a mo’ di dichiarazione di intenti, è una favola, una fiaba, un’allegoria in cui l’artefice – Spielberg ne ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Tony Kushner – ci ha riversato l’anima e, in un certo senso, la sua intimità. Non a caso, bazzicando qua e là per la rete, risulta veramente difficile, se non impossibile, ritrovare un parere negativo su “The Fabelmans”, cosa non facile persino per un mostro sacro come Steven Spielberg stesso.
Il cast d’eccezione, Paul Dano e Seth Rogen e un’immensa Michelle Williams, presta il corpo e il volto ai sogni di Spielberg, il quale riesce a modellare e a scolpire sapientemente un involucro sì patinato e lucido, ma assolutamente adatto alla volontà e alla veicolazione del messaggio. Sette candidature ai premi Oscar, due Golden Globes e tantissimi altri riconoscimenti – non ultimo quello come miglior film straniero ai nostri David di Donatello – non rendono a sufficienza la magnificenza e l’immaginifica visione che sono alle spalle di “The Fabelmans” e che vengono veicolate da un comparto artistico e tecnico (fotografia e montaggio perfetti) di prim’ordine.
La vita del protagonista non è – solo – la vita di Spielberg o di un aspirante regista. Nei suoi occhi che brillano per il cinema possiamo ritrovare i nostri per qualsivoglia desiderio più vero; nei rapporti che instaura con gli altri, le nostre ansie e le nostre paure e le nostre gioie; nelle sue sfide, le sfide che ognuno di noi si trova ad affrontare nel corso della propria esistenza. Un film che racconta sì una vita ma che si eleva a metafora e rappresentazione della vita di ognuno, che poi – in un certo senso – è il più grande film che ci sia in assoluto.
The Fabelmans è disponibile sulla piattaforma digitale Prime Video.
The Fabelmans
Regista: Steven Spielberg
Data di creazione: 2023-05-15 10:19
5
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