Abbiamo visto The Irishman, il film targato Netflix diretto dal celebre regista Martin Scorsese. Questa è la nostra recensione.
Nel cast diretto da Martin Scorsese spazio per Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Bobby Cannavale, Harvey Keitel e Anna Paquin.
Frank Sheeran, veterano della seconda guerra mondiale e per anni sicario per i maggiori boss della mafia italo-americana statunitense, ormai anziano, ripercorre, attraverso i ricordi, la sua carriera criminale soffermandosi, in particolare, sul suo ruolo relativo alla morte di Jimmy Hoffa, leader di un importante sindacato e suo amico di vecchia data.
COMMENTO
Presentato, per l’Italia, in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019, “The Irishman” è stato distribuito limitatamente nelle sale del Bel Paese dal 4 al 21 novembre, per poi approdare sulla piattaforma Netflix, che ha prodotto il film, il 27 dello stesso mese. L’epopea criminale di Frank e dei suoi amici, messa in scena da Martin Scorsese e tratta dal saggio “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa” di Charles Brandt, è stata definita da più parti come il gangster movie definitivo e in effetti è davvero difficile restare indifferenti di fronte ad un’opera di tale portata.
Nelle tre ore e mezza di messa in scena, assistiamo ad assassinii, incontri d’affari, sparatorie, ma anche a stranianti racconti di amicizia, di legami familiari, a riflessioni sulla vecchiaia e sullo scorrere del tempo. Quella di Scorsese è un’opera intimista ed enorme allo stesso tempo, malinconica ma non triste, in cui non c’è neanche una sbavatura. Non un’inquadratura di troppo, non un dialogo in eccesso, dura più di 200 minuti ma è tutto asciutto, ridotto all’essenziale. Anche le interpretazioni, pazzesche, degli attori abbracciano coerentemente questa cifra stilistica e ciò permette a tutti gli spettatori di ammirare una prova d’ensemble da annali del cinema. Robert De Niro, in stato di grazia come non lo si vedeva da tempo, riesce a dare corpo e spirito ad un personaggio senza mai andare sopra le righe, e non sono da meno Al Pacino, Joe Pesci e Harvey Keitel, tutti, davvero tutti, in grado di sfondare lo schermo, come si dice nel gergo.
Sotto il profilo prettamente tecnico, è impossibile non ammirare il lavoro, invisibile e per questo perfetto, operato dall’Industrial Light&Magic e da Pablo Helman al fine di ringiovanire gli attori protagonisti.
Ci troviamo di fronte a un film enorme, che farà scuola e che, siamo certi, resterà nella memoria collettiva non solo degli amanti dei mafia movie, ma del cinema americano in generale.
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