The Silent Sea: recensione della serie sci fi sudcoreana disponibile su Netflix
Abbiamo visto The Silent Sea, la nuova serie sci-fi sudcoreana, ispirata al cortometraggio di Chi Han-yang del 2014 The Sea of Tranquility, disponibile su Netflix già dal 24 dicembre. Questa la recensione.
The Silent Sea, composta nella prima e per il momento unica stagione da 8 episodi, è stata scritta da Park Eun-Kyo e diretta da Choi Hang-yang , su una sceneggiatura di Park Eun-Kyo. Nel cast Gong yoo, Bae doo na, Lee joon, Heo Sung Tae, Heo jung do, Lee joon hyuk.
Ambientata nel 2075, la serie segue le vicende di una squadra d’élite in missione sul nostro satellite, presso una base lunare coreana abbandonata, alla ricerca di indizi per salvare il nostro pianeta che, a causa del riscaldamento globale, è oramai quasi privo di una delle risorse più preziose per l’intera esistenza non solo umana: l’acqua. Durante la ricerca di eventuali soluzioni che possano risolvere la grave crisi ambientale in cui la Terra è piombata, i membri del team incontrano situazioni misteriose ed eventi imprevisti che si verificano nello spazio.
REGIA E SCENEGGIATURA
La sceneggiatura è fin troppo prolissa, alcune lungaggini sono oggettivamente difficili da comprendere. La regia è compassata ma fluida. Il ritmo è inizalmente lento, ma Choi Hang-yang riesce sin dall’inizio a tuffarsi nel mistero che caratterizza tutto il tessuto narrativo, nonostante dia meno spazio all’azione e molta più importanza all’esposizione dei protagonisti, al loro passato e alle loro motivazioni. Dettagli questi considerati essenziali per la narrazione. Le atmosfere sono ansiogene e claustrofobiche, tanto da riportare alla mente, in alcuni casi e limitatamente alla prima parte dello spettacolo, quelle vissute dallo spettatore nell’Alien di Ridely Scott.
Le scene sono nella maggior parte dei casi girate in ambienti chiusi e cupi, The Silent Sea non è la classica opera spaziale, ma è un dramma che si basa maggiormente sulle paure e sulla sofferenza interiore dei personaggi, forse in maniera un po’ eccessiva. Anche se non particolarmente originale, interessante risulta essere la costruzione del mondo distopico dove, a causa del riscaldamento globale, la siccità è arrivata a livelli critici e l’acqua viene razionata purtroppo non egualmente, ma distibuita in quantità diverse a seconda delle varie caste. Ciò chiaramente crea conflitti e lotte di classe in una ipotetica Corea del futuro.
ASPETTO TECNICO
Buone le scene in esterna in cui vediamo la nostra Terra sullo sfondo e i profondi e paurosi dirupi del nostro satellite, Il CGI però in alcuni casi risulta approssimativo e non sempre visivamente appagante, forse a causa di un budget non troppo adeguato. Abbiamo visto di meglio anche in produzioni provenienti dallo stesso paese, una su tutte Space Sweepers, film anch’esso distribuito da Netflix. La colonna sonora da un contributo appena sufficiente alla narrazione, non riuscendo come dovrebbe ad amplificare quelle sensazioni di ansiosa attesa, paura e angoscia, parti essenziali del racconto.
CAST E RECITAZIONE
I personaggi appaiono a volte stereotipati e generalmente poco focalizzati, la recitazione è generalmente buona, anche se con caratteristiche diverse dagli standard occidentali. Notevoli le prestazioni dei due protagonisti Doona Bae e Goong Yo, già visti rispettivamentein Sense 8 e Squid Game.
CONCLUSIONE
The Silent Sea è sicuramente un’opera apprezzabile e dignitosa anche se soffre di alcune criticità, tra le quali uno script barocco e stancante. A nostro avviso, una maggiore capacità di sintesi avrebbe giovato alla visione dell’intera serie. Lo spettacolo si conclude come se volesse proseguire oltre gli otto episodi. Noi ci auguriamo che possa andare in produzione una seconda stagione, con la speranza che le criticità evidenziate in questa prima possano essere corrette anche attraverso una sceneggiatura più fluida, supportata da una sapiente regia.
The Silent Sea (Prima Stagione)
Regista: Choi Hang-yang
Data di creazione: 2021-12-27 16:49
2.5
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