The Wandering Earth: L’inizio, la recensione dello sci-fi made in Cina
Abbiamo visto The Wandering Earth: L’inizio, il blockbuster di fantascienza diretto da Frant Gwo, disponibile ora per il noleggio su Prime Video. Questa la nostra recensione.
Wandering Earth: L’inizio (Wandering Earth 2) è un disaster movie di fantascienza che fa da prequel a Wandering Earth (qui la recensione), il blockbuster cinese del 2019 tratto dall’omonimo romanzo scritto dall’acclamato autore di fantascienza Cixin Liu. Il film è stato diretto, come il precedente del resto, da Frant Gwo e prodotto da Liu Cixin insieme a Gong Ge’er. Nel cast spazio per Wu Jing (Liu Peiqiang), Andy Lau (Tu Hengyu), Wang Zhi (Han Duoduo), Li Xuejian (Zhou Zhezhi) e Andrew Lee (Ma Zhao).
La trama della pellicola precede gli accadimenti visti in The Wandering Earth, ed è ambientata a partire dal 2044, dove il Sole nell’arco di un centinaio di anni si trasformerà in una gigante rossa, inghiottendo inesorabilmente tutto il Sistema Solare. Per garantire la sopravvivenza dell’umanità, le nazioni si uniscono in un “Governo della Terra Unita” per dare vita a un progetto globale senza precedenti denominato “Moving Mountain Project”, concernente nella costruzione di giganteschi motori ionici capaci di spostare il nostro Pianeta, allontanandolo così dall’infernale abbraccio della nostra stella e raggiungere un nuovo sistema stellare abitabile.
A contrastare questo progetto è un movimento denominato “Digital Life” che considera la Digitalizzazione delle Coscienze, e il trasferimento delle stesse in programmi informatici, l’unica vera salvezza per l’umanità.
The Wandering Earth: L’inizio – il commento
Dopo l’enorme successo della pellicola originale, Frant Gwo torna al timone del prequel (per l’appunto The Wandering Earth: L’inizio) con un budget ancora più importante, riuscendo a creare uno spettacolo fantascientifico visivamente più sbalorditivo del precedente, e pronto per lavorare ad un probabile terzo capitolo di questa epico franchise.
Il film, dal respiro internazionale, ha una durata di poco meno di 3 ore… troppo lungo? No! Probabilmente non poteva essere più breve. Sarebbe altrimenti risultato come un “file compresso”, con importanti perdite di informazione. Questo tempo è in effetti necessario per raccontare tutta la sua epicità, inoltre il ritmo costantemente alto ne agevola la visione.
La storia vede l’intera umanità superare qualsiasi divisione, sia etnica che politica, ciò al fine di potersi lasciare alle spalle le immani difficoltà che dovrà incontrare per garantire la sopravvivenza della nostra razza. Ovviamente i personaggi cinesi sono quelli in cui il focus si concentra maggiormente – del resto fanno così pure gli americani – ma il loro successo non va a scapito di altri Paesi. Ci sono infatti personaggi provenienti dal Regno Unito, Stati Uniti, Sud Africa, Francia, Russia…
Abbracciando diversi decenni, i personaggi che iniziano come giovani eroi, determinati a salvare l’umanità, invecchiano trasformandosi in versioni più cupe e pragmatiche di se stessi, ed è molto interessante seguire il loro maturare.
A tal proposito, diverse sono le sottotrame che si intrecciano durante tutto l’arco narrativo. Una tra le più esplorate è quella dedicata alla vita artificiale. Ecco quindi che la cattiva “intelligenza artificiale”, già presente nel nel primo film, viene qui trattata con molto più peso. Diverse linee narrative si intersecano nel racconto, alcune forse troppo melodrammatiche, ma The Wandering Earth: L’inizio non sembra mai sbilanciarsi dal punto di vista tonale e difficilmente scade nella narrazione contorta. Questo grazie anche ad una regia che sa saldamente mantenere una trama incentrata su imprese eroiche, su grandi scene di azione e d’avventura.
The Wandering Earth: L’inizio tecnicamente è stupefacente, l’uso del CGI è perfetto, nessuna sbavatura e nessuna incertezza. Le scene che vedono in primo piano lo “Space Elevator” sono qualcosa di indescrivibile, come sono fantastiche quelle in cui vediamo combattimenti aerei contro droni impazziti. Le ambientazioni lunari, inoltre, sono assolutamente realistiche. La colonna sonora, composta da Roc Chen, è certamente adeguata al contesto.
The Wandering Earth: L’inizio è disponibile su Prime Video per il noleggio.
IN CONCLUSIONE
Ciò che rende assolutamente guardabile The Wandering Earth: L’inizio sono sicuramente i fantastici effetti speciali che, di certo, non possono sostituire una solida e logica trama, ma quando è così fantastica possono sicuramente riempire buchi, singhiozzi e illogicità di una non troppo accorta sceneggiatura. Il film, comunque, pone diverse domande interessanti che stimolano riflessioni:
- Quale prezzo l’uomo è disposto a pagare per sopravvivere a un evento apocalittico?
- L’I.A. dotata di consapevolezza può sostituire noi esseri umani viventi in una sofisticata simulazione di realtà virtuale?
- Nazioni dalle ideologie molto diverse possono effettivamente unirsi in un unico governo durante una tragedia lunga e prolungata?
- Un individuo ha effettivamente paura di un futuro apocalittico anche se il disastro potrà avvenire successivamente alla sua morte, o può tranquillamente ignorare l’imminente apocalisse?
The Wandering Earth: L'inizio
Regista: Frant Gwo
Data di creazione: 2024-02-20 12:27
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