[ToHorror Film Fest] La recensione di St. Agatha
Stanotte vi parliamo di un film importante, in concorso al ToHorror Film Fest 2018, il cui titolo è St. Agatha, diretto da Darren Lynn Bousman, il regista di Saw II, III e IV.
Una giovane ragazza incinta viene avvicinata da una suora che le propone un rifugio per la sua situazione disperata. Il convento di St. Agatha nasconde, però, numerosi segreti e la giovane ragazza si pentirà della scelta.
LA RECENSIONE
La mano sicura del regista ci accompagna in una storia che ha un sapore già noto, ma con alcune piccole varianti. La pellicola si inserisce nel filone delle suore maledette, non per motivi demoniaci, come la suora di The Nun, ma soprattutto cattive e malevole.
Raccogliendo una certa atmosfera che si rifà ad alcuni episodi di American Horror Story, la pellicola racconta la discesa all’inferno della giovane protagonista, ospite come altre ragazze di questa casa di accoglienza gestita dalla tremenda Madre Superiora. Sebbene la trama possa far pensare ad un prodotto suggestivo o gotico, l’ambientazione è, invece, quella della semplice provincia americana, in una villa coloniale moderna e non in un convento.
La sceneggiatura dell’italiana Sara Sometti Michaels – presente al Festival – scritta a 8 mani con altri tre sceneggiatori non calca la mano sul gore, ma maggiormente sul claustrofobico, anche se alcune scene sono forti.
La Madre Superiora è interpretata da Carolyn Hennesy, un’attrice già vista in Terminator 3 e Una bionda in carriera, ed è un po’ il punto di debolezza del film, anche perchè il suo viso non risulta assimilabile al personaggio richiesto.
St. Agatha è un prodotto medio, che non toglie e non aggiunge nulla al panorama horror, ma regala una serata spensierata di discreto cinema di paura.
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