[ToHorror Film Fest] La recensione di Summer of 84
Nell’ambito del ToHorror Film Fest abbiamo visto Summer of 84, horror diretto da Francois Simard, Anouk Whissell e Yoann-Karl Whissell.
Nel 1984, un gruppo di ragazzini adolescenti vive in un piccolo paesino degli USA tra la scuola, i primi amori e i genitori. Ma uno di loro è convinto che un vicino di casa sia un serial killer.
LA RECENSIONE
Se la trama vi dice qualcosa avete indovinato: il film è un chiaro omaggio alle pellicole degli anni ’80, quelle caratterizzate da protagonisti giovanissimi e curiosi, con un po’ di horror, qualche pruderia adolescenziale e molte corse in bici.
Il genere è stato omaggiato con grande successo dalla serie tv Stranger Things, oramai fenomeno di culto, Summer of 84, più che ispirarsi ad un genere cinematografico scomparso omaggia proprio il noto telefilm.
Ma l’omaggio è così spiccato che si scivola facilmente nella brutta copia: creare un film da un prodotto già di per sè derivativo da altro, ha fatto esplodere la maionese facendo andare a male tutto il progetto.
Alcuni elementi, poi, sono palesemente scopiazzati come la colonna sonora, a rischio di denuncia per plagio. A differenza di Stranger Things, qui manca l’elemento sovrannaturale ed è maggiore l’elemento sessuale nei discorsi e nelle battute.
Che sia un film horror, si capisce solo negli ultimi 20 minuti, ma il progetto non convince e non appassiona.
Il Trailer
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One thought on “[ToHorror Film Fest] La recensione di Summer of 84”
Comments are closed.
Al solito i cinefili, o i presunti cinefili, sono dei grandi ignoranti in materia di films, esaltando pellicole schifose ed affossando films, come in questo caso, veramente belli. Summer 1984 e’ davvero un bel film e richiama molto le atmosfere di Stephen King. Le ambientazioni anni ’80 sono quasi perfette, se si escludono capigliature e trucchi femminili quasi totalmente recenti. Il film procede con la suspence trattenendo lo spettatore interessato fino alla fine. Bella, se non bellissima, tutta la parte dello spionaggio.