Recensione Trash, film d’animazione made in Italy sul riciclo dei rifiuti
Ad Alice nella città si accendono i riflettori su “Trash: La leggenda della piramide magica“, film d’animazione italiana sul riciclo dei rifiuti realizzato dalla regia di Luca della Grotta e Francesco Dafano.
Trash é una fiaba moderna prodotta da Al-one e distribuita da Notorious Pictures, totalmente realizzata da maestranze italiane che riescono a descrivere la seconda vita di un gruppo di rifiuti con una cura per i dettagli scenografici e una storia dal sapore pixariano.
Il mondo é circondato da rifiuti, scarti, scalciati, impotenti e immobili fino al calar del giorno. Con la sera, i rifiuti prendono vita, tra di loro c’è Slim una scatola di cartone usurata, che vive in un mercato con Bubbles, una bottiglia di quella che un tempo era una bibita gassata, e altri amici. Una sera, mentre il gruppo di rifiuti cerca di sfuggire alla minaccia più grande, il Risucchiatori (le macchine per la pulizia aspiratutto), si accorgono un piccola scatolina Spark che rischia di essere risucchiata. La piccola scatolina, é spaesata, non é un rifiuto come gli altri, bensì sulla sua confezione ha un tatuaggio particolare, il simbolo della “piramide magica”. Lui è un portatore, anche se ancora non lo sa, rappresenta la massima aspirazione per un contenitore, ossia quella di contenere qualcosa.
Inizia così il viaggio di Slim e Bubbles che, accompagnano Spark verso il luogo a cui é destinato, un negozio di giocattoli. Durante il loro viaggio tra campi desolati, vicoli festosi, fogne oscure e fiumi perigliosi devono affrontare una banda di cattivi, in servizio per conto di Kudo, un robot giocattolo che si alimenta con le batterie che trasporta Spak.
Dopo uno scontro epico, Slim e Bubbles riescono a portare Spark a destinazione e a raggiungere la piramide magica, luogo di rinascita per tutti i contenitori diventati rifiuti.
Ciò che balza all’occhio in Trash é l’assoluta cura del dettaglio, un alternanza tra ambienti reali e il design dei protagonisti, realizzato con una giusta combinazione tra lo studio delle location (perfetta la ricostruzione di Roma) e l’uso della CGI per il design dei personaggi. La fotografia realistica vivifica l’azione e risalta il mondo metropolitano creato ad altezza rifiuti affinchè lo spettatore viva un’immersione amplificata nella scenografia.
Ciò che colpisce di Trash é come un lungometraggio animato possa risultare una perfetta lezione ecologica, in cui senza l’utilizzo di una scrittura non didascalica a cura di Andrea Nobile e dialoghi privi di moralismo, vengono tracciate le fasi per sensibilizzare un corretto smaltimento degli imballaggi.
La cifra stilistica di “Trash” é pienamente riconducibile alle grandi animazioni Pixar curate da Pete Docter che, alla Festa del Cinema ha ricevuto il Premio alla Carriera, ma non mancano gli omaggi a Miyazaki e alla sensibilità pura che i film di animazione hanno regalato agli spettatori di tutte le età.
Trash adotta un linguaggio semplice, adatto a tutte l’età, per descrivere il corretto smaltimento dei rifiuti e i giusti comportamenti da tenere. I protagonisti di questa storia sono i rifiuti, abbandonati che, sognano una nuova vita dettata dal raggiungimento della piramide magica, il Paradiso per chi è stato gettato.
É un film dedicato alle nuove generazioni che, negli ultimi anni si sono dimostrate molto attente sui problemi ambientali del mondo che li circonda. “Trash” affronta il tema universale delle seconde occasioni, solo che in questa storia i protagonisti sono dei contenitori che sognano di poter vivere una seconda possibilità, e per ottenerla si è disposti a far a meno di rimpianti. Una lezione di vita per tutti perché “la spazzatura di qualcuno é il tesoro di qualcun altro”.
Trash: la leggenda della piramide magica, regia di Luca della Grotta e Francesco Dafano esce il 16 ottobre nelle sale italiane, distribuito da Notorious Pictures.
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