Abbiamo visto Troll, il nuovo monster movie basato sull’antica mitologia scandinava, dal 1° dicembre disponibile su Netflix. Questa la recensione.
Troll è stato diretto da Roar Uthaug (Tomb Raider), scritto dallo stesso regista insieme a Espen Aukan. La produzione è a cura di Espen Horn e Kristian Strand Sinkerud di Motion Blur. Nel cast trovano spazio Ine Marie Wilmann, Kim Falck, Mads Sjøgård Pettersen, Gard B. Eidsvold, Pål Richard Lunderby, Pål Anders Nordvi, Eric Vorenholt e Hugo Mikal Skår.
La trama segue le vicende un gruppo di ricercatori norvegesi chiamato a fermare un terribile Troll risvegliatosi da un lungo sonno. Questa la sinossi ufficiale:
“Nel profondo della montagna di Dovre, qualcosa di gigantesco si risveglia dopo essere rimasto intrappolato per mille anni. Distruggendo ogni cosa sul suo cammino, la creatura si sta rapidamente avvicinando alla capitale della Norvegia. Ma come fermare qualcosa che pensavi esistesse solo nel folklore norvegese?”
IL COMMENTO
Sulla scia del successo del MonsterVerse della Legendary Entertainment, ecco il nuovo monster movie di Netflix il cui essere mostruoso è un Troll, ovvero un umanoide gigantesco che, secondo alcune leggende, vivrebbe nelle foreste del Nord Europa. Nel film, questo essere mitologico viene risvegliato da un lungo letargo da una compagnia mineraria che fa saltare un tunnel nel cuore di una montagna. Ora libero, il mostro si fa strada verso la capitale, distruggendo tutto ciò che incontra. L’unica speranza per la Norvegia e per il Mondo intero ricade sulle spalle di Nora Tidemann, interpretata da Ine Marie Wilmann, una paleontologa che sin da bambina è affascinata da antiche leggende che il padre amava raccontarle.
“L’antefatto vi ricorda qualcosa?”
Certamente Troll non rappresenta una novità tra le innumerevoli pellicole in cui annoveriamo la presenza di enormi creature dal carattere estremamente “fumantino”. Qui non abbiamo un lucertolone preistorico o un gorillone alto 30 piani, ma un omone irsuto dal grande naso che ha una potenza distruttiva pari a quella del più famoso Godzilla e che, come i suoi più illustri colleghi, in fondo in fondo è un “tenerone”.
La regia non può essere certo definita originale e coraggiosa, ma è comunque abbastanza attenta ed efficace. La sceneggiatura sembra voler fedelmente seguire, passo passo, un ipotetico “manuale di istruzioni” per la realizzazione del buon “film di mostri“. Alcuni momenti, infatti, ci riportano alla memoria altri già visti in passate produzioni come, per esempio, l’incedere del mostro con pesanti passi cadenzati, che ci ricorda inequivocabilmente quanto visto in Jurassick Park. Cosa dire invece dei personaggi messi in gioco? Anch’essi stereotipati, alcuni dei quali sembrano essere usciti da un film di Roland Emmerich per entrare in questo di Roar Uthaug.
ASPETTO TECNICO
Gli effetti speciali sono tra le cose meglio riuscite. Notevole è la ricostruzione della creatura e ben realizzate le parti action, inoltre la natura norvegese fa da splendido sfondo in molte scene, alcune delle quali seguono l’omone nelle sue devastanti azioni. Buona è anche la colonna sonora di Johannes Ringen che risulta abbastanza evocativa e, in alcuni momenti, efficacemente drammatica.
IN CONCLUSIONE
Troll, nonostante la semplicità della storia e la sua – diciamo – poca originalità, è comunque divertente e scorrevole. Risulta inoltre sufficientemente intrigante contenendo molti degli ingredienti cari ad un pubblico amante del genere. Consigliato per chi ha voglia di passare circa 100 minuti senza grandi pretese.
Troll
Regista: Roar Uthaug
Data di creazione: 2022-12-02 09:17
2.5
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