Velvet Buzzsaw, la recensione del film su Netflix
Abbiamo visto Velvet Buzzsaw, il film di Dan Gilroy presente sul catalogo Netflix. Questa è la nostra recensione.
Diretto da Dan Gilroy, regista dell’ottimo “Lo sciacallo – Nightcrawler”, “Velvet Buzzsaw” è ambientato nello spietato e cinico mondo dell’arte contemporanea, dove una serie di personaggi si muove tra interessi personali e scelte legate al proprio tornaconto economico. Tutto cambia quando una giovane agente trova, nell’appartamento sopra il suo il cui inquilino è appena venuto a mancare, una lunga serie di dipinti che ben presto attirerà l’attenzione di critici ed esperti. Purtroppo però le opere d’arte in questione attrarranno anche delle forze sinistre.
Il film, distribuito da Netflix a partire dal primo di Febbraio dopo essere stato presentato al Sundance Film Festival, presenta il suo punto di forza nella caratterizzazione dei personaggi, e dell’universo bizzarro e sprezzante in cui questi si muovono. Sotto questo profilo la scrittura compensa le défaillance che la stessa esprime sotto il punto di vista strettamente narrativo.
Il carattere dei personaggi, anche di quelli che ricoprono un ruolo secondario, risulta ben delineato e in alcuni casi, come in quello del protagonista principale, l’ottima interpretazione degli attori contribuisce ulteriormente all’arricchimento degli stessi attraverso nuove sfumature.
Jake Gyllenhaal crea, grazie ad un’interpretazione ai limiti dell’overacting e della macchietta, un Morf Vandewalt che risulta credibile proprio grazie al suo giocare sul filo del rasoio, sul limite sottile della verosimiglianza interpretativa.
Velvet Buzzsaw in conclusione risulta godibile pur non spiccando soprattutto sotto il profilo dello sviluppo narrativo. Senza picchi, né in basso né in alto.
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