[Venezia 75] Commento sui vincitori e sugli esclusi
La 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è finita, grossomodo, come doveva finire. A vincere il Leone d’oro (qui tutti i vincitori) è stato Roma di Alfonso Cuarón, amico del presidente di giuria Guillermo Del Toro.
Questo vuole dire qualcosa? Può darsi. I bookmaker l’avevano predetto, e ancor prima che la Mostra iniziasse qualcuno aveva affermato che sarebbe stato in qualche modo controproducente il fatto che in concorso ci fosse stato un regista amico fraterno del presidente.
Ma Roma ha conquistato praticamente tutti. Un film in bianco e nero che attinge a piene mani dall’infanzia del regista ambientato a Città del Messico negli anni ’70. E così, per il secondo anno consecutivo, a vincere il Leone d’oro è un regista messicano. Venezia come gli Oscar: Que viva Mexico!
Gli altri premi se li sono spartiti un po’ tutti ma, a sorpresa, The Nightingale di Jennifer Kent deve aver impressionato particolarmente la giuria che gli ha assegnato il Premio Speciale e il Premio Mastroianni a Baykali Ganambarr come miglior attore emergente.
I pronostici non hanno deluso nemmeno per quanto riguarda gli attori: Coppa Volpi a Willem Dafoe per l’interpretazione di Van Gogh in At Eternity’s Gate di Julian Schnabel e a Olivia Colman per il ruolo della Regina Anna in La Favorita di Yorgos Lanthimos. E qui i rivali erano praticamente a zero.
La Favorita si è inoltre aggiudicato il Gran Premio della Giuria mentre Jacques Audiard ha vinto il Leone d’argento per la regia.
I fratelli Coen hanno invece vinto il premio per la sceneggiatura di La ballata di Buster Scruggs.
Nessun premio, a malincuore, per Doubles Vies di Olivier Assayas (poteva essere un valido concorrente per la sceneggiatura), così pure il tanto acclamato Suspiria di Luca Guadagnino se n’è tornato a casa a mani vuote. Stessa sorte anche per Capri-Revolution di Mario Martone che ha convinto la critica, ma evidentemente non la giuria.
Nulla da fare anche per First Man di Damien Chazelle dove Ryan Gosling poteva aspirare alla Coppa Volpi.
Si discuterà sull’assegnazione del Leone d’oro a Roma? Forse si, e qualcuno dirà che è come se non ci fosse stato concorso perché assegnato a prescindere, ma sarebbero polemiche sterili e inutili in quanto Roma è, oggettivamente, un film riuscito.
Il Messico colpisce ancora; colpirà ancora anche agli Oscar?
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