Warrior Nun: Recensione della serie su Netflix
Warrion Nun è una nuova serie action-fantasy rilasciata attraverso la piattaforma digitale di Netflix. Questa è la recensione.
Creata da Simon Barry, la serie è tratta dal fumetto, inedito in Italia, Warrior Nun Areala di Ben Dunn. Nel cast troviamo Alba Baptista nei panni della protagonista, Lorena Andrea, Emilio Osorio, Toya Turner, Thekle Reuten, eTristan Ulloa.
Ava muore dopo una lunga lotta contro i terribili sintomi della tretraplegia, ma misteriosamente si risveglia perfettamente sana in un obitorio. Per una serie di rocambolesche vicessitudini, la protagonista si accorge di essere dotata di poteri straordinari donatigli da un impianto angelico, noto come aureola. Tutto ciò però ha un prezzo, l’aureola è lo strumento attraverso cui un ordine sconosciuto di suore guerriere combatte il Male. Ava diventa così contesa, tra Chiesa, scienza e dubbi personali. Starà a lei decidere da che parte stare.
Warrion Nun ad un primo sguardo risulta essere una serie interessante e ricca di dettagli nuovi potenzialmente capaci di attirare l’attenzione, ma è la visione complessiva che porta alla luce una serie di difetti, anche grossolani. La regia, spesso ricca di inutili banalità tecniche (…e non solo), si regge su ambientazioni scure e spoglie, le quali fanno da sfondo a costumi poco curati.
Dopo il quinto episodio si passa da un ritmo lento e stancante, ad uno leggermente più incalzante, e questo grazie alla presenza di un numero imprecisato di combattimenti, spesso con demoni di varia natura. Nonostante l’aumento del ritmo narrativo, però, la qualità complessiva di questa prima stagione non aumenta.
Il cast, di per sé anche promettente, è messo in difficoltà dalla scelta di far recitare tutti in inglese, e questo nonostante la prevalenza di spagnoli nel cast. Ciò ha reso la recitazione meccanica e poco espressiva.
Ad affaticare ancor più la visione è una voce fuori campo a cui sono affidati i pensieri di Ava: il problema maggiore è che tale voce non aggiunge nulla alla narrazione, essa rimarca solo passaggi già ampiamente trattati e capiti dallo spettatore, forse più propensio ad ottenere notizie sul misterioso ordine che dà il titolo alla serie.
Il finale aperto lascia intendere in una seconda stagione… che si spera possa cambiare radicalmente tono.
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