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X-Men: Dark Phoenix, la recensione del capitolo finale della saga

X-Men: Dark Phoenix è il cinecomic diretto da Simon Kinberg, la cui uscita nelle sale è attesa per il 6 giugno. Questa è la nostra recensione.

Abbiamo partecipato all’anteprima nazionale il 22 giugno alla Casa del Cinema di Roma. La regia di questo spettacolare blockbuster è affidata all’esordiente Simon Kinberg, già sceneggiatore e produttore di altri capitoli della saga.

X-Men: Dark Phoenix narra le vicende che portano alla trasformazione della mutante Jean Grey (Sophie Turner) nella Fenice Nera. Jean, infatti, durante una missione nello spazio, entra in contatto con una anomalia spaziale che le regalerà nuova forza vitale, la mutante sarà in grado di gestire questo nuovo ed inaspettato potere?

La Nostra Recensione

La pellicola racconta le vicende di un’eroina tormentata. Il regista riesce a regalare allo spettatore un film spettacolare ma allo stesso tempo introspettivo. Come non esistono divisioni nette fra il bianco e il nero, allo stesso modo non esistono un bene o un male assoluto.

I personaggi delineati da Kinberg non sono semplici espressioni di un dualismo tra eroe e villain ma sono, ognuno a proprio modo, espressioni e personificazioni dei diversi stati d’animo a cui ogni essere umano è soggetto.

Visivamente ineccepibile, X-Men: Dark Phoenix offre allo spettatore la possibilità di interagire in modo quasi perfetto con le scene di battaglia a cui ci si trova di fronte, nato per essere proiettato in IMAX, offre una prospettiva soggettiva di sicuro impatto nelle scene d’azione.

Come ha raccontato lo stesso regista nell’intervista post proiezione, questo film degli X-Men è stato approcciato con un lavoro d’attenzione ai piani d’azione, molteplici le scene con la telecamera in spalla – a differenza dei precedenti – proprio per offrire uno spettacolo di una suggestione particolare e finora assente nell’intera saga.

Grande attenzione da parte degli sceneggiatori alla trasposizione cinematografica dei fumetti scritti da Chris Claremont e disegnati da John Byrne a partire dal 1980. Ci troviamo di fronte ad un attento lavoro da parte degli autori di quest’ultima pellicola targata Fox, in attesa di vedere riuniti i mutanti all’universo MCU sotto l’egida di casa Disney.

Con la Disney si trova in concorrenza ma sembra reggere bene l’impatto con il mostro sacro che è Avengers Endgame. Nonostante X-Men sia un gradino sotto il cugino, ha comunque un discreto impatto sul pubblico, anche grazie ad una buona campagna mediatica che ne ha aumentato l’attesa nei fan.

Gli attori si sono mossi in modo corale all’interno della pellicola. Ognuno di loro aveva già lavorato con Kinberg, anche se non come regista. Queste precedenti esperienze hanno permesso di creare un certo feeling fra i protagonisti ed il filmmaker fornendo un ottimo lavoro d’insieme che il pubblico apprezzerà senz’altro.

Quando la saga ha avuto inizio, Magneto ed il Professor X erano interpretati – rispettivamente – da Ian McKellen e Patrick Stewart, due mostri sacri della recitazione britannica. Dal canto loro, Michael Fassbender e James McAvoy non sono sicuramente da meno. Rispetto alla prima apparizione nei panni dei leader delle due fazioni dei mutanti, ci troviamo di fronte a due attori notevolmente maturati e che vestono i panni di due eroi, o antieroi se vogliamo, in modo perfetto, dimostrando (ancora una volta) il loro innato talento.

Bene comunque tutti i protagonisti, partendo da Sophie Turner (Dark Phoenix) capace di calarsi con successo nei panni di un personaggio difficilissimo che evolve nel carattere e nei sentimenti per tutta la durata del film ed impegnando non poco la protagonista del Trono di Spade in una difficile immedesimazione. Bene anche Jessica Chastain, che crea un personaggio infido ed odioso, a tal proposito la rivedremo nuovamente nuovamente all’opera in IT – Capitolo due. Buone anche le prestazioni di Alexandra Shipp (Tempesta), di Jennifer Lawrence (Mystica) e dello J. R. R. Tolkien cinematografico, Nicholas Hoult, che qui interpreta Hank/Bestia.

Anche le musiche sono degne di nota, il lavoro di fatto da Hans Zimmer è ottimo. Mai banale e piena di ritmo, la colonna sonora accompagna le avventure e disavventure dei mutanti fornendo un turbinio di sensazioni allo spettatore, caricandolo di adrenalina e commuovendolo toccando le corde giuste.

Chi siamo? Siamo semplicemente ciò che gli altri desiderano? Siamo condannati a un destino che non siamo in grado di controllare? O possiamo invece evolvere e diventare qualcosa… di più?

Queste sono le domande che attanagliano i protagonisti e che noi di Universal Movies vi lasciamo come riflessione finale.

Buona Visione!



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